Stop alle navi da crociera Via ai lavori alla banchina

Chioggia. Accordo con l’armatore per rinunciare al secondo arrivo a novembre Il sindaco Casson: «Prima dobbiamo sistemare il terminal e scavare il canale»
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Stop alle navi da crociera fino alla primavera 2015. Comune, Camera di commercio, Ctc (Chioggia terminal crociere) e armatore Thomson hanno deciso di rinunciare all’arrivo della seconda nave previsto per inizio novembre per procedere con la sistemazione definitiva della banchina e con l’escavo dei canali per consentire l’arrivo, dal 2015, di navi anche più grandi della Majesty (1.600 passeggeri, 40.000 tonnellate).

I lavori sulla banchina di fronte alla stazione passeggeri, ad opera del Genio civile opere marittime, sono già iniziati. Tutti gli attori coinvolti, che si sono ritrovati attorno ad un tavolo lo scorso giovedì per tirare le somme del primo arrivo, esaminando punti di forza e criticità, hanno convenuto che era meglio “perdere” una nave adesso per finire i lavori che garantiranno una migliore accoglienza piuttosto che “accaparrarsi” questa ma magari dover rinunciare ad una continuità importante nella prossima primavera a causa di cantieri aperti. «Meglio puntare sul lungo termine», spiega il sindaco, Giuseppe Casson, «certo faceva gola avere subito una’altra nave ma noi dobbiamo lavorare perché l’arrivo delle navi diventi una cosa ordinaria e non per averne una ogni tanto. Lo stesso armatore ci ha suggerito di completare i lavori in programma per avere una stazione decorosa e funzionale in modo che gli arrivi di primavera possano trovarci pronti». L’intervento, in corso, riguarda il consolidamento delle banchine e la sistemazione dei piazzali. Un progetto da cinque milioni di euro curato dal Genio civile. In un paio di mesi i lavori dovrebbero concludersi. In questo lasso di tempo il sindaco spera anche che ci possano essere gli adeguamenti dei fondali per far entrare più agevolmente in porto le navi come la Majesty e magari anche qualcuna un po’ più grande.

«Non parlo dell’escavo per scendere a -11 metri», spiega Casson, «su cui attendiamo risposte dal Ministero e che ho sollecitato anche in sede di Comitatone chiedendo che si trovino delle economie all’interno del Mose, parlo di una sistemazione dei canali che consenta di entrare con più facilità. Per carità già ora le navi delle dimensioni della Majesty possono arrivare, ma vorremmo garantire la massima tranquillità agli armatori. Questi mesi ci servono per attrezzarci al meglio perché vogliamo che Chioggia diventi meta fisse nelle crociere di primavera. La Thomson ci ha confermato il pieno interesse su Chioggia e il test del 22 settembre, con la Majesty, è stato soddisfacente per tutti con qualche criticità, burocratica, che speriamo non si ripeta più».

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