Stop all’assalto dei turisti e ai cambi d’uso

Il presidente della Municipalità Andrea Martini scrive alla direttrice Irina Bokova. «Dal Comune non ci hanno mai risposto»
Di Alberto Vitucci
Interpress/Mazzega Scattolin Venezia, 06.05.2015.- Consiglio Municipalità Venezia Murano Burano.- Nella foto il Presidente Giovanni Andrea Martini
Interpress/Mazzega Scattolin Venezia, 06.05.2015.- Consiglio Municipalità Venezia Murano Burano.- Nella foto il Presidente Giovanni Andrea Martini

«Stop allo scavo di nuovi canali in laguna, un tetto alla presenza dei turisti in città - non più di 50 mila persone al giorno - blocco dei cambi d'uso da residenza ricettivo e all'apertura di negozi non tradizionali, incentivi per chi affitta ai residenti». Sono alcuni dei punti definiti «improcrastinabili», dalla Municipalità, «perché sia davvero invertita la tendenza allo spopolamento e alla totale trasformazione della città antica in un parco a tema».

Priorità assolute da attuare per dimostrare che il governo della città ha cambiato rotta. Lo scrive il presidente della Municipalità di Venezia Andrea Martini, in una lettera aperta inviata ieri al direttore dell'Unesco Europa Irina Bokova. Alla vigilia del vertice con il sindaco Brugnaro a Parigi, la Municipalità ricorda i tanti problemi aperti e le «mancate risposte» ricevute dall'amministrazione.

«Le scrivo come presidente democraticamente eletto della Municipalità di Venezia, Murano, Burano», attacca Martini, «organismo che rappresenta 63 mila cittadini veneziani. Sono proprio quelli maggiormente colpiti dalle criticità che il rapporto dell'Unesco ha con chiarezza descritto, richiamando su di esse l'attenzione mondiale. Criticità che i veneziani patiscono e che richiedono decisioni improcrastinabili».

«Abbiamo indicato quali dovrebbero essere le scelte da fare subito per fermare il degrado di Venezia e della sua laguna», continua, «per regolamentare i flussi turistici, rilanciare la salvaguardia e difendere la residenzialità. Abbiamo inviato all'amministrazione documenti precisi non ricevendo purtroppo alcuna risposta».

Il primo, spiega il presidente, è stato approvato l'8 ottobre scorso. Il Consiglio «dichiara la propria totale e ferma contrarietà a qualsiasi progetto di escavo di nuovi canali», e prevede di «mantenere alla Marittima di Venezia solo attività compatibili e ricorrere all’esterno per ospitare navi over 40.000 tonnellate di stazza».

Il secondo, dell'11 gennaio 2017, si occupa proprio del contenimento della pressione turistica. Prevede la prenotazione obbligatoria per i gruppi, limite complessivo, tra pernottanti ed escursionisti di 50.000 turisti al giorno, di non ampliare l’offerta di posti letto, di limitare le locazioni di appartamenti a turisti, di introdurre incentivi per chi affitta ai residenti.

La Municipalità, scrive ancora il suo presidente, «ha organizzato incontri per la regolamentazione del traffico acqueo, la riduzione del moto ondoso, l’inquinamento. Ha espresso parere contrario alle deliberazioni dell’Amministrazione Comunale in merito alle alienazioni degli immobili del Comune, ai cambi di destinazione d’uso da residenziale a turistico, all’autorizzazione all’edificazione di nuovi alberghi, alla cancellazione del Parco della Laguna Nord».

«Aggiungo il mio vivo auspicio», conclude Martini, «che la clamorosa iniziativa prospettata dal prestigioso organismo da Lei diretto ottenga i positivi effetti sperati per la nostra città». Intervento di pesante, di critica alle posizioni dell’amministrazione e di sollecito ad attuare «provvedimenti drastici». Si aggiunge a quello inviato dalla sezione veneziana di Italia Nostra all’Unesco. Anche qui si richiamano le emergenze e si denunciavano i mancati interventi negli anni assunti dall’amministrazione comunale».

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