Stop alla causa civile Va in archivio il crac della Spl
MOGLIANO. Due anni di attesa per un sostanziale nulla di fatto. La giustizia sul crac di Spl rimane ancora un miraggio. La causa milionaria intentata dal sindaco Carola Arena nei confronti degli ex amministratori della società municipalizzata subisce una pesante, forse definitiva, battuta d’arresto. Il giudice Luca Boccuni del Tribunale di Venezia, ieri mattina, prendendo atto del sopraggiunto fallimento della società (giugno 2016), ha dichiarato l’interruzione del procedimento. Ora il Comune di Mogliano ha tre mesi per riaprire il contenzioso nei confronti del nuovo curatore Paolo Callegaro e, nuovamente, contro i sei ex amministratori coinvolti: Andrea Bortolato, Ugo Rossi e Francesco Mattiazzo dellìultimo cda; Michele Gazzato, Romano Selva e Livio Zanocco, del cda rimasto in carica fino al 2009.
Il caso della società partecipata è all’esame della Corte dei conti di Venezia da anni. In aggiunta a questo filone della magistratura contabile, in capo al procuratore Alberto Mingarelli, il primo cittadino moglianese Carola Arena, appena insediata, nei primi mesi di mandato, era l’estate del 2014, decise di rivolgersi anche alla giustizia ordinaria citando in giudizio in sede civile entrambi i consigli di amministrazione che si erano succeduti nel tempo. In questi anni l’assenza di una fase istruttoria induce a considerare molto probabile, da parte dei giudici della sezione specializzata in materia di imprese, la volontà di lasciare, per così dire, la precedenza all’organo competente per i contenziosi di finanza pubblica.
I costi finora sostenuti dalle casse del Comune sono ingenti. Nel 2010 il “bubbone” esplose pagando a Spl un debito fuori bilancio di 4,3 milioni di euro. L’anno scorso la società è fallita con un deficit patrimoniale di 2,8 milioni, e 6,3 milioni di debiti con le banche. L’obiettivo di Carola Arena, con incarico all’avvocato Nicola Bardino, era quello di «promuovere azioni di recupero del depauperamento subito dal Comune di Mogliano dalla società Spl». Gli addebiti riguardano diverse fasi storiche della società. Agli amministratori in quota al centro sinistra (Livio Zanocco, presidente, area Pd, Romano Selva, area Ds e Michele Gazzato, lista giovani) veniva chiesto un risarcimento di 172 mila euro per il caso Morabito, superconsulente che dopo essere stato licenziato in tronco ottenne risarcimento d’oro dal Tribunale del Lavoro. L’importo sale a quota 1,5 milioni nel caso del successivo cda con Davide Bortolato presidente, Ugo Rossi (entrambi quota lista Azzolini sindaco) e Francesco Mattiazzo, quota Lega. A loro veniva contestata l’operazione di accensione di un mutuo per l’acquisto di beni pubblici (il centro Giovani e l’ala sud delle scuole Piranesi) dallo stesso Comune di Mogliano.
Matteo Marcon
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