Stop ai servizi per i minori Addetti e famiglie in piazza

Chioggia. Oggi alle 10 la manifestazione dei 25 lavoratori che rischiano il posto ci saranno anche genitori e parenti delle centinaia di persone seguite dalla coop
Di Elisabetta B. Anzoletti
Chioggia: manifestazione davanti al municipio delle mamme dei bambini che frequentano la scuola materna di via Domenico Schiavo manifestazione mamme
Chioggia: manifestazione davanti al municipio delle mamme dei bambini che frequentano la scuola materna di via Domenico Schiavo manifestazione mamme

CHIOGGIA. Lavoratori e genitori oggi in piazza per dire no alla chiusura, temporanea, dei servizi per minori, anziani e disabili gestiti dalla cooperativa “Titoli minori” per conto del Comune.

Il bando per l’assegnazione dei servizi, di cui usufruiscono 550 famiglie e che danno lavoro a 25 persone, non è stato rinnovato in tempo e dal 23 marzo saranno sospesi.

Il futuro è incerto perché il bando sarà gestito dalla Stazione unica appaltante della Città metropolitana, non si sa con quali tempi. La vicenda è delicata non solo per i lavoratori che finiranno in cassa integrazione, ma anche per le famiglie che su quei servizi (due centri diurni per minori fragili, due ludoteche, un centro per l’infanzia, assistenza ai disabili, progetto intergenerazionale per i nonni) contavano.

Particolarmente grave la sospensione delle attività dei centri diurni (uno per bambini di 6-10 anni, uno per ragazzi di 12-18) dove trovano “casa” quei minori che hanno grossi problemi in famiglia e necessitano di un percorso di accompagnamento. «Quando si entra al centro SMS si entra a far parte di una famiglia che ti accoglie e ti sostiene», racconta Anna Agatea, educatrice da anni della Titoli minori, «in questi anni abbiamo lavorato per offrire ai ragazzi un luogo dove poter respirare un clima accogliente che permetta di poter parlare, sperimentarsi e apprendere competenze sociali e relazionali. Gli educatori seguono quotidianamente i ragazzi sia nella loro individualità con colloqui personali, sia in una dimensione di gruppo che in questa età ha una forte valenza». Gli educatori impiegano tempo per ottenere la fiducia di bambini e adolescenti che vivono situazioni molto complesse e la sospensione del servizio provocherà indubbi disagi.

«Entrare in contatto con loro e con le loro fragilità», spiega l’educatrice, «ti coinvolge interamente, mettendoti in gioco tutti i giorni, come persona e come operatore. Molti dei bambini che sono passati per i centri diurni in questi anni, grazie al supporto ricevuto, hanno trovato la forza di diventare adulti, sposarsi, trovare un lavoro, avere dei figli. Sono orgogliosa di aver aiutato queste persone a trovare dentro di sè le risorse per cambiare la loro vita e vorrei continuare a farlo». E poi ci sono i bambini delle ludoteche e del centro per l’infanzia. A tutti i minori coinvolti si è rivolto ieri lo psicologo della Titoli minori Giacomo Dal Gesso con una lettera aperta in cui chiede scusa se in questi giorni hanno visto gli adulti assorti, preoccupati e arrabbiati per risolvere l’inghippo burocratico che si è creato. Oggi in piazza, dalle 10, sono attese centinaia di persone.

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