Stop ai licenziamenti al Policlinico
Si ferma a 43 il numero di esuberi al Policlinico San Marco. I vertici della clinica mestrina hanno annunciato ieri lo stop agli ulteriori 11 licenziamenti che rientravano nel piano di riorganizzazione avviato in dicembre e che doveva concludersi entro il 10 giugno. «Non abbiamo mai posto alcun ultimatum», argomenta Francesco Camisa, vicedirettore generale della clinica di via Zanotto, «e neppure abbiamo mai ricattato la Regione per ottenere i 10 posti in più di hospice. Il nostro è un gesto concreto e un segnale che lanciamo, nella speranza che comunque arrivino i posti letto in più, così come del resto li avevamo fino a due anni fa quando la precedente gestione dell’Asl 12 decise di eliminarli». Dagli 87 licenziamenti previsti un primo momento, ai 76 affrontati poi con i sindacati, dall’accordo firmato solo dalla Cisl si era arrivati a 54. Tra metà aprile e fine maggio sono stati 43 quelli concretizzatisi, ma il piano di riorganizzazione si conclude qui. «Una scelta dolorosa ma necessaria, per salvaguardare gli altri 247 posti di lavoro interni», prosegue Camisa. «Del resto, come molte volte detto, ci siamo trovati con 10,5 milioni di budget in meno trasferiti dalla Regione, pari a un terzo del totale per le attività convenzionate. Nel 2012 i ricoveri sono scesi del 33 per cento, e quest’anno caleranno ancora, così come le attività ambulatoriali sono diminuite del 58 per cento rispetto al 2010. Il nostro impegno, per i prossimi 24 mesi, è quello di eventualmente riassumere il personale necessario, tra quello licenziato, in caso di incremento di attività lavorativa. Ma l’auspicio è che ovviamente questi 43 addetti possano nel frattempo trovare un’altra collocazione. Ringraziamo il direttore generale della Asl 12 per quanto ha fatto nel far ripristinare i primi 15 posti di hospice». Alla voce ricavi, al Policlinico mancano ancora qualcosa come 14 milioni di euro in trasferimenti dalla Regione attraverso l’Asl 12 per prestazioni convenzionate già erogate, ma gli stipendi dei dipendenti non sono a rischio. «Siamo convinti che l’accordo siglato con il Policlinico sia stata la scelta giusta», dice Dario De Rossi (Cisl-Fp), «si è ridotto infatti di oltre il 50 per cento il numero di esuberi previsti inizialmente. Non abbiamo provocato licenziamenti, li abbiamo ridotti, nonostante altri la pensino diversamente. Una scelta condivisa con i nostri iscritti e su preciso mandato da loro ricevuto. I contratti di solidarietà? Uscendo tutti gli ausiliari non si potevano applicare anche a loro. Un problema tecnico, sul quale Cgil e Uil non ne hanno voluto sapere, altrimenti al resto del personale si potevano applicare. Chi propone di togliere le convenzioni al Policlinico, non capisce che ne determinerebbe la chiusura, invece questa clinica ha un ruolo fondamentale per la città». Quindi Camisa conclude: «Stiamo lavorando in molti modi per aiutare il personale in uscita a trovare una nuova collocazione. Chi conosce la materia sa che non c’era alternativa al piano di riorganizzazione. Ma ridurre a noi il budget significa meno servizi».
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