«Stop ai lavori del Lido la variante è illegittima»

Casson chiede alla Segreteria generale di bloccare la delibera che dà il via alla copertura del “buco”. Crovato: «Così non aiuta a risolvere i problemi»
Di Alberto Vitucci
Interpress/Gf Tagliapietra. 01.06.2015.- Elezioni amministrative 2015. Felice Casson
Interpress/Gf Tagliapietra. 01.06.2015.- Elezioni amministrative 2015. Felice Casson

LIDO. Stop al progetto per la copertura del “buco” del Lido. Felice Casson, senatore e capogruppo della sua lista in Consiglio comunale, sconfitto da Brugnaro alle elezioni di giugno nella corsa a sindaco, ha presentato alla segreteria generale di Ca’ Farsetti una richiesta di bloccare in autotutela la delibera di giunta che dava il via ai lavori. Nell’atto approvato dalla giunta alla fine dello scorso anno, scrive Casson, «vi sono elementi che andrebbero a costituire deroghe gravi e non giustificabili alla normativa vigente». Casson punta il dito sulla variante in corso d’opera.

«Non può snaturare il progetto originario disponendo al realizzazione di un’opera totalmente diversa da quella a base d’appalto». Una serie di vizi procedurali, secondo Casson, sarebbero alla base di questa delibera impugnata. «Non giustifica l’avvio dei lavori senza gara», scrive Casson nell’esposto presentato alla segretaria generale Silvia Asteria. Che chiede anche di inviare l’intera documentazione all’Autorità nazionale anticorruzione. E cita una sentenza del Consiglio di Stato (del 16 aprile 2014) che dichiara «illegittima una perizia di variante redatta per recepire istanze di una esecutrice a seguito di accordo bonario».

È proprio il caso del Lido, dove dopo anni di stasi e di polemiche, il Comune ha raggiunto nei mesi scorsi un accordo con la Sacaim-De Eccher. Impresa a cui erano stati affidati i lavori per la costruzione del grande Palacinema da 100 milioni, mai realizzato.

La giunta e il sindaco Luigi Brugnaro hanno raggiunto il 18 febbraio l’accordo per 18 milioni e 600 mila euro, di cui 13 milioni di nuovi lavori. Invece delle strutture previste dal megaprogetto approvato otto anni fa dalla Regione di Galan, dall’amministrazione Cacciari e dal governo Berlusconi si era deciso di coprire il grande buco, che costituisce la vergogna della città ad ogni apertura di Mostra del Cinema. Realizzando una grande piazza a livello del terreno per nuovi eventi dove sono stati tagliati sette anni fa gli alberi della pineta.

Ma adesso Casson, raccogliendo anche le istanze del comitato AltroLido chiede di fermare tutto. Chiedendo un maggiore partecipazione della cittadinanza alle scelte, come si era cominciato a fare con la giunta Orsoni. «Ma in questo modo si blocca tutto», dice il capogruppo della Lista Brugnaro Maurizio Crovato, «un parlamentare dovrebbe aiutare a risolvere i problemi, non a crearne altri». Polemica assicurata, l’iter dei lavori adesso potrebbe fermarsi.

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