«Stop ai cambi d’uso, delibera a rischio»

Venezia Cambia ed Ecoistituto del Veneto: «Non è stato pubblicato l’avviso, obbligatorio, per la raccolta di osservazioni»
Interpress/M.tagliapietra Venezia 14.05.2017.- Turismo Piazza San Marco.
Interpress/M.tagliapietra Venezia 14.05.2017.- Turismo Piazza San Marco.
Il “blocca-alberghi” - fiore all’occhiello della “battaglia” del Comune contro la proliferazione di bed & breakfast e nuovi hotel - fermato da una dimenticanza procedurale. Con il rischio che la delibera con la Variante al Piano degli interventi approvata dal Comune che ferma i cambi di destinazione d’uso alberghieri - rimandando al giudizio del Consiglio comunale eventuali deroghe - sia dichiarata illegittima e si debba ricominciare tutto da capo. L’intoppo sta nel fatto che dopo l’approvazione in Consiglio comunale, la giunta e gli uffici non hanno emesso l’avviso pubblico per l’obbligatoria raccolta di eventuali osservazioni da parte i cittadini e associazioni. E i termini sarebbero ormai praticamente scaduti. A sollevare il caso, con una comunicazione inviata al sindaco Luigi Brugnaro e al segretario generale Silvia Asteria sono le associazioni Venezia Cambia e Ecoistituto del Veneto con i loro rappresentanti Marco Zanetti e Michele Boato.


Facendo riferimento alla delibera che ha per il Comune il fine di tutelare la residenzialità contenendo il fenomeno della progressiva occupazione del patrimonio residenziale cittadino da parte di attività ricettive alberghiere ed extralberghiere, le associazioni ricordano che essa demandava, correttamente, alla Direzione Sviluppo del territorio e città sostenibile “di pubblicare la variante e di svolgere tutte le attività necessarie all’approvazione e al perfezionamento della stessa, ai sensi dell’articolo 18, commi da 3 a 6, della Legge regionale 11/2004”.


In particolare il comma 3 dell’articolo 18 dispone che “entro otto giorni dall’adozione, il piano è depositato a disposizione del pubblico per trenta giorni consecutivi presso la sede del comune decorsi i quali chiunque può formulare osservazioni entro i successivi trenta giorni. Dell’avvenuto deposito è data notizia mediante avviso pubblicato sull’albo pretorio del comune e su almeno due quotidiani a diffusione locale”.


«Tali obbligatori adempimenti» scrivono Venezia Cambia e Ecoistituto «non sono stati tuttavia affatto ottemperati. E, mancando l’avvio della fase di deposito, viene a mancare di conseguenza il termine per la presentazione delle osservazioni. La mera pubblicazione della deliberazione all’albo pretorio e sul sito internet comunale non può certo surrogare la mancata promulgazione del previsto avviso che deve dare notizia ai cittadini del deposito del piano, della sua consultabilità e della possibilità di presentare osservazioni entro il termine di legge». Tali omissioni pregiudicherebbero “il coinvolgimento dei cittadini” previsto dalla legge regionale, invalidando pure la legittimità dell’intera procedura. Il Comune dovrebbe ricominciare da capo, ripresentando la delibera del blocca-alberghi non più valida.


Anche il capogruppo del Pd a Ca’ Farsetti e già assessore all’Urbanistica Andrea Ferrazzi concorda: «Se il Comune e gli uffici non hanno presentato l’avviso pubblico per la raccolta di osservazioni e rispettato di tempi di legge, la legittimità della delibera è a rischio. È mancata anche la fase di pubblicizzazione del provvedimento». Dello stesso parere anche Davide Scano, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle: «La raccolta delle osservazioni dei cittadini rispetto all’approvazione di una Variante è un fatto obbligatorio, e i tempi tecnici vanno rispettati. Se il Comune e gli uffici non lo hanno fatto, salta tutta la delibera». Sull’Albo pretorio dell’avviso non c’è traccia e il sospetto è che possa trattarsi di una dimenticanza che il Comune rischia di pagare a caro prezzo.


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