«Stop a nuove superstrade» Duemila firme in Comune

Consegnate ieri al sindaco Orsoni contro la “Castellana bis” e il “Terraglio Ovest” «Trenta aziende e l’ultima fetta di campagna rischiano di sparire, mobilitiamoci»
Di Mitia Chiarin
Presidio di protesta contro la Castellana Bis di fronte al municipio di Mestre
Presidio di protesta contro la Castellana Bis di fronte al municipio di Mestre

di Mitia Chiarin

Si sono presentati in via Palazzo, ieri mattina, e hanno posizionato davanti al municipio di Mestre un allegro gazebo con balle di fieno, ortaggi prodotti dall’agricoltura biologica e un banchetto con pane, salame e vino rosso. Un pezzo di campagna, l’ultimo rimasto tra Venezia e Mogliano, riprodotto in centro a Mestre dal comitato “Zona Cemento Limitato” e l’associazione Difesa ambientale di Mogliano per ribadire il no alla previsione di realizzare due nuove super strade, la Castellana bis e il Terraglio Ovest.

Duemila firme contrarie ai progetti sono state consegnate al sindaco Giorgio Orsoni davanti al municipio. Le due associazioni si erano già mobilitate nel 2011 con il risultato di «rimandare la realizzazione delle nuove strade e spostarle in linea progettuale dalla zona di via Gatta, a sud del Dese, all’area di via Tarù e di via Marignana, a nord del Dese; una beffa per quanti si erano invece schierati per la non realizzazione delle due nuove arterie stradali», spiegano. In terra veneziana non sono soli: contro i due progetti sono nati comitati anche a Zelarino e Trivignano legati in particolare al Partito Democratico, che governa la città con Orsoni.

La petizione segnala la necessità di salvare queste zone di campagna, le ultime rimaste, evitando una nuova cementificazione che potrebbe mettere a rischio anche l’attività di una trentina di aziende, B&b e attività del biologico, gestite anzitutto da giovani, che rischiano di vedersi impedire l’azione «dai vincoli imposti dalle nuove strade che impediscono per 500 metri il consumo per l’uomo di prodotti agricoli». Altri temi toccati dai comitati, per motivare il loro no alle due nuove viabilità il rischio idrogeologico della zona di via Marignana e Gatta e la necessità di favorire una mobilità pubblica diversa.

Sostengono infatti il completamento del progetto della metropolitana di superficie con la realizzazione della fermata di Marocco (via Gatta) sulla linea Venezia -Udine e della fermata Trivignano- Olmo di Martellago sulla linea dei Bivi.

«I Comuni di Scorzè, Mogliano e Preganziol hanno già detto di no ai progetti e la Provincia di Treviso sta puntando sul Terraglio Est. Ora attendiamo che prendano analoghe decisioni il Comune di Venezia, che inserisce le due strade nel suo Piano della Mobilità e la Provincia di Venezia», hanno spiegano i rappresentanti del comitato che hanno invitato il sindaco Orsoni a tenere conto del no dei cittadini. «La popolazione si è dimostrata sensibile alle problematiche emerse ed ha evidenziato l’effettiva saturazione edilizia dell’area della terraferma, manifestandosi contraria all’idea di spendere ingenti somme di denaro pubblico per collegare le aree commerciali in espansione e favorire quindi interessi privati, a scapito del piccolo commercio delle aree urbane e periurbane». In alternativa alle nuove strade i comitati propongono di creare in questi terreni un parco agro-paesaggistico, che consenta un uso diverso del territorio. Temi che verranno riproposti il prossimo 18 maggio nella biciclettata ”Pedalando la Campagna” dove peraltro si visiteranno le aziende agricole biologiche locali, fermandosi per il pranzo al Forte Mezzacapo.

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