Stecco scivola sulla differenziata
Chioggia. La minoranza chiede le dimissioni dell’assessore per abuso di potere, lui annuncia querele
CHIOGGIA. Strascichi giudiziari per la vicenda Stecco-Veritas. L’opposizione chiede le dimissioni dell’assessore alle società partecipate per presunto “abuso di potere” e lui ribatte annunciando querele. Forza Italia, Pd e Lega, dopo un accesso agli atti, sostengono che l’assessore non abbia riferito la verità in Consiglio sulla vicenda del “diverbio” con un ispettore Veritas che lo ha pizzicato a fare una raccolta differenziata non corretta. Stecco sostiene che le accuse siano infondate e il sindaco Alessandro Ferro taccia l’opposizione di strumentalizzazione e immobilismo nei problemi seri.
Secondo l’opposizione Stecco avrebbe fatto pressioni su Veritas perché l’ispettore fosse allontanato da Chioggia e avrebbe evitato la multa. Due comportamenti “censurabili” per un pubblico amministratore che si aggiungono al “peccato originale” della distrazione nel fare la differenziata. L’assessore in Consiglio ha sostenuto che tutta la vicenda non ha fondamento. «Le cose sono andate diversamente da come sostiene Stecco», spiegano Beniamino Boscolo Capon (FI), Jonatan Montanariello (Pd) e Marco Dolfin (Lega), «e lo affermiamo dopo aver letto tutta la documentazione di Veritas a seguito di un accesso agli atti. In Consiglio l’assessore diceva che il fatto non sussiste, che le notizie sono infondate, che esegue personalmente la raccolta differenziata oltre a promuoverla come amministratore, di non aver fatto nessuna pressione all’azienda dopo il fatto e di essersi recato in Veritas per altri motivi». Con l’accesso agli atti i consiglieri di opposizione hanno esaminato la corrispondenza interna, le fotografie dei cassonetti e i documenti sulla contestazione disciplinare. «La notizia del mancato rispetto della differenziata (la famiglia dell’assessore avrebbe lasciato del rifiuto cartaceo fuori dal contenitore apposito ndr) è fondata», spiegano Capon, Montanariello e Dolfin, «lo dicono le foto e lo dice il verbale. E qui sta il primo errore perché Stecco ha detto in Consiglio di eseguire personalmente la differenziata.
C’è poi la discussione con l’ispettore che avrebbe sbagliato nei modi in cui ha riferito all’assessore di non aver eseguito correttamente la differenziata. L’ispettore ha pagato, perché è stato trasferito, mentre l’assessore, colto in flagrante, non ha subito alcune conseguenza, nemmeno una multa ci risulta. Vi è poi una telefonata di Stecco all’ufficio legale di Veritas, poco dopo l’accaduto, in cui chiede di avere un appuntamento senza indicare il motivo, fissato nella stessa mattina. Alla luce di questa documentazione non possiamo fare finta di niente e non lo possono fare nemmeno Stecco e il sindaco. Chiediamo le dimissioni dell’assessore e se non arriveranno porteremo il caso in Consiglio dato che si tratta di un amministratore pubblico che dà il cattivo esempio su un settore di sua competenza e che usa il suo ruolo pubblico per risolvere beghe private».
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