Stazione Sfmr alla Gazzera finita a gennaio 2025: «Subito i treni»

Per via Olimpia prevista l’apertura in estate, come Marghera. Per la bretella Gazzera-Cipressina è stata posata la soletta sul Marzenego
Mitia Chiarin
Una veduta dal’alto della stazione Sfmr della Gazzera
Una veduta dal’alto della stazione Sfmr della Gazzera

Il 2025, oramai prossimo, potrebbe essere davvero l’anno della apertura delle stazioni Sfmr di Mestre. Stazione della Gazzera finita per gennaio 2025; quella di via Olimpia nel centro di Mestre ultimata per l’estate 2025.

Dalla Regione Veneto, dagli uffici della vicepresidente con delega ai trasporti Elisa De Berti, preannunciano le prossime mosse con estrema cautela, in attesa delle conferme finali da parte di Rfi. La precauzione non è mai troppa per stazioni attese nel territorio mestrino da oltre trent’anni e che, nonostante il progetto Sfmr sia finito per la Regione in un fallimento, hanno visto riprendere i cantieri con una collaborazione tra Regione Veneto, uffici del Comune di Venezia, Veneto Strade e Rete Ferroviaria Italiana.

Per arrivare alla fine di un tunnel che pareva in questi anni senza uscita. Entro l’estate, ma mancano certezze finali, dovrebbe essere pronta anche l’altra fermata, finanziata anche con i fondi del Piano periferie, la vecchia stazione Porto Marghera davanti al Parco scientifico e Tecnologico Vega. Tutti, ovviamente, incrociano le dita in questa fase ma davvero il prossimo anno potrebbe essere quello decisivo.

Lo ha intuito anche il Partito Democratico veneziano che alla notizia della prossima «conclusione dei lavori per la realizzazione della Stazione ferroviaria della Gazzera», parla di una prospettiva di rilievo. «Riteniamo che la realizzazione e la messa in funzione di questa stazione assuma un valore straordinario per i cittadini della Gazzera ma non solo». E allora il consigliere Emanuele Rosteghin non ha perso tempo e ha presentato una interrogazione in Comune chiedendo di comprendere «la frequenza dei treni che sosteranno in stazione, auspicando un servizio capace di dare risposta per esempio ai molti pendolari e a coloro che devono andare in Ospedale o all’aeroporto», dice.

Treni che vanno acquistati, ovviamente, per collegamenti inizialmente pensati come cadenzati su tratte regionali. «Inoltre riteniamo necessario inserirne il suo funzionamento all'interno di un progetto più ampio e coordinato di mobilità pubblica».

Il Pd chiede di conoscere al più presto «i tempi di apertura della stazione, la frequenza dei convogli e le fermate previste».E invita il Comune a riorganizzare in funzione del nuovo servizio «il trasporto pubblico su gomma e la presenza di bike sharing e mobilità condivisa. Sarebbe positivo provare a sperimentare proprio alla Gazzera una gestione integrata della bigliettazione». Si chiedono anche interventi di mitigazione in via della Montagnola, a fianco di via Miranese, nuova scorciatoia del traffico verso la Gazzera.

Lato Mestre centro, in tanti aspettano la nuova stazione di via Olimpia come elemento rigenerante, in attesa dei cantieri dell’ex Umberto I. Le nuove stazioni si legano infatti a tanti altri progetti. In primis i cantieri, dalla data di avvio non ancora certa perché Rfi attende i fondi per mettere a gara i lavori, della nuova stazione ferroviaria di Mestre che da sola vale 110 milioni di euro. Proprio le nuove stazioni potrebbero essere utili alleate per gestire i cantieri nella stazione centrale, dove transitano in media quasi 100 mila persone al giorno.

E poi la questione viaria: la nuova viabilità nata con la stazione della Gazzera, per bypassare la definitiva chiusura dei due passaggi a livello, è diventata una scorciatoia naturale al traffico tra Miranese e Zelarino. Utile è anche la bretella Gazzera-Cipressina. È stata posata da una grande gru, annuncia il presidente della Municipalità Francesco Tagliapietra, la soletta sul fiume Marzenego. Opera ritenuta «fondamentale per la nuova viabilità che diventa utile anche per decongestionare le altre strade».

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