Stazione, ok all’accordo Si allarga il Piraghetto

Il consiglio comunale approva il piano che riqualifica anche le vie Trento e Piave Volumi ridotti del 60%, nuovo quartiere nell’area del parco ferroviario
Di Francesco Furlan
Piazzale Favretti e cantiere presso stazione ferroviaria di Mestre.
Piazzale Favretti e cantiere presso stazione ferroviaria di Mestre.

Giardini di via Piave, via Trento e parco ferroviario. La riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria ha fatto un passo in avanti ieri pomeriggio quando dopo due ore di discussione il consiglio comunale ha approvato l’accordo di programma per la riqualificazione dell’area: 20 i voti favorevoli, 11 gli astenuti e solo 3 i contrari per un accordo che, rivedendo alla luce delle mutate condizioni del mercato quello firmato dall’allora sindaco Cacciari nel 2010, riduce del 60% i volumi e getta le basi per la rigenerazione urbana di tutta la zona. Dopo l’approvazione di ieri l’accordo dovrà essere ratificato dai soggetti proprietari delle aree: oltre al Comune sono diverse società che fanno capo a Ferrovie dello Stato, la Regione e l’Immobiliare Favretti.

Tre le aree d’intervento: l'area ex scalo ferroviario di via Trento, la stazione ferroviaria con piazzale Favretti, i giardini di via Piave, di proprietà di Metropolis, società che da sempre capo a Ferrovie dello Stato. Negli oltre 6 ettari dell’ex scalo ferroviario nascerà un nuovo quartiere, dove troveranno posto 140 alloggi compresi quelli destinati ad ospitare gli inquilini dei palazzi chiusi tra i due passaggi a livello della Gazzera e che, sul lungo periodo, dovranno essere trasferiti. L'attuale tratto di via Trento che passa sotto il cavalcavia della Giustizia diventerà una strada residenziale e sarà realizzata una nuova viabilità a ridosso dei binari. La previsione è di realizzare 21.500 metri quadri di residenza e 6 mila metri quadri di terziario - a fronte dei 39 mila del vecchio accordo. Fortemente ridimensionata anche l’area centrale della stazione, il cui sviluppo scende da 73 mila a 20 mila metri quadrati.

Tra le tante cose ipotizzate in un primo momento spariscono, ad esempio, la piastra soprelevata che consentiva di collegare Mestre con Marghera. Nell'ex palazzo delle Poste della Immobiliare Favretti - che fino a poche settimane fa ha ospitato il bicipark, ora trasferito nella nuova struttura - aprirà l’albergo della catena spagnola H10 con accesso diretto al primo binario. C’è poi la partita del giardini di via Piave, di cui il comune, in base all’accordo, diverrà proprietario. «Questo ci permetterà di accelerare con i progetti elaborati dai comitati di quartiere», ha spiegato ieri Ferrazzi, che proprio oggi incontrerà i rappresentanti del comitato. Nel corso della discussione del consiglio comunale sono stati approvati anche alcuni emendamenti che hanno apportato alcune correzioni al testo dell’accordo. Tra questi uno che prevede di mettere nero su bianco la necessità di ricavare dei posti auto bianchi, con la sosta garantita per un periodo limitato - ad esempio quindici minuti - per garantire di poter portare o andare a prendere i passeggeri in transito.

Posti che oggi non ci sono. È possibile che uno spazio per la sosta breve sia ricavato al piano terra del parcheggio che le Ferrovie stanno realizzando a lato del nuovo bicipark. Nell’accordo entra anche la ciclabile per raggiungere il parcheggio delle bici, che oggi non c’è. «Nel complesso è un intervento che, riducendo il volume degli interventi», dice Ferrazzi, «ci permette di disegnare la riorganizzazione di tutta la zona». Per Emanuele Rosteghin, segretario comunale del Pd, «è positivo che si riuscirà a trovare una sistemazione alle famiglie che oggi vivono tra i due passaggi a livello alla Gazzera».

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