Stato inadempiente su Jennifer: rimborso di 80 mila euro alla famiglia
MARTELLAGO. Il giudice civile di Roma ha condannato la Presidenza del Consiglio e risarcire 80 mila euro a Anna Maria Giannone, madre di Jennifer Zacconi, 22 anni, di Olmo di Martellago, uccisa al nono mese di gravidanza e sepolta in una buca. Per l’omicidio è stato condannato in appello a 30 anni il fidanzato Lucio Niero, ma i suoi legali hanno presentato ricorso in cassazione.
Il giudice di Roma Francesco Salvati ha spiegato che «la Repubblica Italiana non ha integralmente adempiuto all'obbligo di conformarsi alla direttiva, nella parte in cui impone l'adozione di "sistemi di indennizzo nazionali"». Il riferimento è alla direttiva europea 80 del 2004 a cui non è stata data «completa attuazione» da parte dello Stato italiano «poiché si è limitato a regolare (peraltro tardivamente) la procedura per l'assistenza alle vittime di reato, commesso in un altro Stato membro, le quali risiedano in Italia», ma non è stato dato seguito a quella parte della direttiva, «che imponeva agli Stati membri di provvedere a che la normativa interna prevedesse un sistema di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti commessi nei rispettivi territori, entro il termine del 1.7.2005».
«Se è infatti vero che sussistono numerose norme interne volte ad assicurare, anche in forma indennitaria, la tutela delle vittime di reati violenti commessi nel territorio dello Stato italiano (ad es., in materia di reati di criminalità organizzata di stampo mafioso o di terrorismo) - annota il giudice - è anche vero che in Italia »non esiste alcun sistema di indennizzo per le vittime dei reati legati alla criminalità comune«». «In conclusione - scrive il giudice - lo Stato italiano non ha dato completa attuazione alla direttiva 2004/80/Ce non colmando i vuoti di tutela delle vittime di reati violenti intenzionali».
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