Stato di agitazione alla San Benedetto
SCORZE'. Rischio sciopero alla San Benedetto di Scorzè proprio alla vigilia dei giorni di Natale. Dopo il mal di pancia della scorsa estate, quando sindacati Fai Cisl e Flai Cgil e azienda erano riusciti a trovare un accordo, stavolta è la questione ferie quella che potrebbe far incrociare le braccia ai 25 dipendenti del reparto vetro (linea 31).
Giovedì ci sarà un incontro tra le due parti e se non si dovesse trovare l’intesa, c’è il rischio sciopero. Intanto, per far capire che c’è molta determinazione, gli interessati hanno proclamato lo stato d’agitazione. Per ora, dai vertici dell’azienda di acque minerali non si rilasciano commenti.
Per spiegare il quadro attuale occorre fare un passo indietro. In estate si era parlato del rinnovo del contratto integrativo aziendale per il quadriennio 2018-2021 e i rappresentanti dei lavoratori avevano deciso di sospendere l’agitazione proclamata a Scorzè e Paese (Treviso) una volta arrivata la stretta di mano con San Benedetto.
All’epoca i sindacati avevano parlato dell’organizzazione dei turni e della richiesta di Cgil e Cisl di rivederli. Gli operai coprono una media settimanale di 36 ore: ma in alcune settimane lavorano di più, in altre meno. E il provvedimento non è per tutto l’anno solare ma va da febbraio a ottobre, il periodo di maggiore sforzo produttivo, vista la stagionalità di alcuni prodotti che va a braccetto con la primavera e l’estate. E questo riguarda soprattutto i reparti vetro e delle bottiglie da mezzo litro. Per attuare il sistema, si usano pure le 78 ore annuali, a testa, previste dalla Riduzione orario lavoro (Rol) ma c’è chi ha dovuto pure scalare delle ferie sommando ora dopo ora.
Ed è proprio il nodo vacanze a preoccupare ancora Cgil e Cisl, perché ci sono dipendenti che si sono trovati con meno ore di ferie a disposizione. E nel 2019 non avrebbero in tasca i 32 giorni previsti dal contratto ma qualcosa meno. Dunque i sindacati chiedono a San Benedetto di riallineare tutto da Capodanno, ripartendo dalla quota piena, in modo che non ci siano lavoratori con un “handicap”. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, infatti, un conto è avere un’intera giornata, o più, di ferie da godersi, un altro è finire la propria mansione in anticipo, come richiesto nei periodi più tranquilli, ma senza avere l’intera giornata a disposizione.
Nei giorni scorsi, in fabbrica, era uscito un volantino, firmato da Fai Cisl e Flai Cgil, in cui si proclamava lo stato di agitazione, con il blocco degli straordinari e della banca, oltre a fissare un pacchetto di ore di sciopero da programmare in futuro. Ma è indubbio che dall’incontro di dopodomani, dopo quelli non andati a buon fine di recente, passino molte delle scelte da prendere nell’immediato. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia