Stato di agitazione ad Ames proteste e sciopero in vista

Al Palaplip 200 lavoratori dell’azienda che gestisce farmacie e mense scolastiche I sindacati denunciano il rischio esuberi e lo stato di incertezza sugli organici

MESTRE. Stato di agitazione proclamato e possibile sciopero alle porte proclamato dai dipendenti di Ames, l'Azienda multiservizi economici e sociali - interamente partecipata dal Comune - che, oltre a gestire 14 farmacie si occupa anche dei servizi di ristorazione scolastica per materne e asili nido, con circa 330 dipendenti complessivi.

Lo ha deciso l’assemblea - circa 200 i dipendenti presenti - riunitasi ieri al Palaplip con i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil e Csa Funzione Pubblica. Al centro delle preoccupazioni, la situazione di grande incertezza per il futuro dell’azienda, anche in relazione a possibili esuberi e ai tagli che l’Amministrazione comunale avrebbe chiesto ad Ames di attuare. Con segnali contraddittori, perché l’intenzione del Comune sarebbe anche quella di ampliare di mezz’ora l’orario di apertura degli asili nido, ma non si capisce ancora con quale personale e in che modo.

Sembra certo tra l’altro che non verranno confermati i contratti in scadenza per i lavoratori part-time di Ames il timore è anche quello che l’azienda d’intesa con il Comune possa pensare a una possibile esternalizzazione di parte dei servizi. Di qui la grande preoccupazione dei dipendenti, tradotta in un comunicato sindacale unitario emesso a fine assemblea e ha come interlocutori la direzione di Ames, ma anche lo stesso Comune che starebbe «guidando» la riorganizzazione della sua partecipata.

«La scelta del Comune di non accettare iscrizioni oltre i termini, come sempre avvenuto» si legge nel documento «oltre ad indebolire il settore educativo potrebbe mettere in discussione anche una parte dei servizi operata da Ames e nessuno sta dando certezze in altro senso. La Direzione di Ames e il Comune non hanno fatto chiarezza in particolare sugli organici: garanzia degli attuali numeri, valutazione dei fabbisogni, tenendo conto anche delle maternità e confronto sui contratti precari non rinnovati. Sull’aumento dei carichi di lavoro perché l’allungamento degli orari e la diminuzione del personale si scarica sul personale rimasto in servizio».

Chiesta anche «chiarezza dei compiti del personale educativo e del personale ausiliario affinché vi sia un uniformità di comportamenti e responsabilità. Le comunicazioni di Ames al personale devono essere formalizzate e non verbali o tramite altro personale». Chiesto ancora «rispetto del contratto di lavoro nella riorganizzazione dei servizi – incluse le indennità come per il personale educativo nel caso di ampliamento dei turni. Su questi punti l’assemblea del personale ha deciso la proclamazione dello stato di agitazione che, se non si risolverà attraverso un reale confronto con l’Amministrazione, porterà inevitabilmente allo sciopero del personale».

Enrico Tantucci

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