«State fuori dalla chiesa se non siete accoglienti»

ANNONE. “Prima le nostre famiglie”: continua senza interruzioni il presidio fuori dal condominio annonese, designato dalla prefettura di Venezia a ospitare una ventina di richiedenti asilo...
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - ANNONE V.TO - NUOVI CARTELLI PROTESTA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - ANNONE V.TO - NUOVI CARTELLI PROTESTA

ANNONE. “Prima le nostre famiglie”: continua senza interruzioni il presidio fuori dal condominio annonese, designato dalla prefettura di Venezia a ospitare una ventina di richiedenti asilo provenienti da Eraclea.

Per il momento non si sa ancora quando e se avverrà il trasferimento: temendo che vengano portati di nascosto, il presidio va avanti ininterrottamente giorno e notte. Ieri mattina sono ricomparsi striscioni di protesta ben visibili dalla strada regionale Postumia che esemplificano le ragioni della protesta. Il presidio conta attualmente su numerose decine di cittadini annonesi, sostenuti anche da persone dei Comuni limitrofi di Motta di Livenza e Portogruaro e anche da Casapound Veneto.

Sull’argomento è intervenuto anche il parroco don Giovanni Odorico che ieri, durante l’omelia partendo dal ritornello del salmo ha esortato i parrocchiani ad aprire le proprie mani e il proprio cuore con esplicito richiamo alla protesta in corso in piazza contro l’arrivo dei migranti. Don Giovanni ha poi citato le recenti parole del parroco di Vallenoncello don Giacomo Tolot: «I cattolici che vanno a messa ma non sono accoglienti è meglio che restino fuori dalla chiesa».

Sul presidio annonese è intervenuto anche il prefetto Domenico Cuttaia. «Ho detto al sindaco di Annone di dire alle persone che la notte stanno stazionando là fuori che mi dispiace che perdano il sonno e che possono andare tranquilli a casa», ha affermato il prefetto, il quale rispondendo alle paure della gente in presidio ha aggiunto che: «Sistemare 10-15 persone in un condominio dove ci sono anche altri appartamenti non pone alcun problema di sicurezza perché i migranti sono controllati sanitariamente e sono controllati dalle forze di polizia». Le parole del prefetto evidentemente non sono bastate a rassicurare le persone che rimangono tuttora in presidio.

Claudia Stefani

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