Start-up innovative In palio 10 mila euro

Un premio di diecimila euro, la possibilità di partecipare a corsi approfonditi, master esclusivi e incontri conoscitivi tra imprese, ma soprattutto l'opportunità di muoversi sotto l’ala protettiva...

Un premio di diecimila euro, la possibilità di partecipare a corsi approfonditi, master esclusivi e incontri conoscitivi tra imprese, ma soprattutto l'opportunità di muoversi sotto l’ala protettiva di un colosso come Unicredit, che anche nel 2017 conferma così il sostegno al tessuto delle start-up innovative, un comparto in continua crescita e le cui potenzialità in Italia sono ancora solo intraviste e pochissimo sfruttate: ieri, nella cornice del parco scientifico e tecnologico Vega, a Porto Marghera, il gruppo bancario e l'università Ca’ Foscari, partner del progetto, hanno presentato la quarta edizione di “Start Lab”, il concorso nazionale che mira a individuare e quindi aiutare le migliori nuove realtà del Paese. Quattro i settori principali individuati da Unicredit: Life Science (che comprende biotecnologie e farmaceutica, medical device, digital health care e tecnologie assistive), Clean Tech (efficienza energetica, energie rinnovabili, mobilità sostenibile e trattamento dei rifiuti), Digital (sistemi cloud, hardware, app mobile, internet of things, servizi e piattaforme B2B e fintech) e Innovative Made in Italy (agrifood, moda, design, nanotecnologie, robotica, meccanica e turismo); in ogni ambito saranno presi in considerazione, per ciascuna candidatura, le caratteristiche del progetto imprenditoriale, il mercato e il settore a cui farà riferimento, le caratteristiche della squadra al lavoro, la qualità del piano aziendale. Altissime le aspettative per il triveneto, che nelle scorse edizioni si è rivelato davvero una locomotiva: oltre 300 partecipanti su 2600 arrivavano dal nordest, e, tra i vincitori, un progetto su sei portava la firma dell'Italia nordorientale. C’è tempo fino al 2 maggio per candidarsi online all'indirizzo www.unicreditstartlab.eu.

Giacomo Costa

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia