Stangata sulla tassa rifiuti la rabbia dei cittadini

San Donà. Alcuni residenti hanno chiesto la verifica della Guardia di finanza l’associazione Viviamo contesta Veritas: «Potremmo risparmiare il 30%»
Di Giovanni Cagnassi

Tassa rifiuti, aumenti contestati e alcuni cittadini si rivolgono addirittura alla guardia di finanza. La stangata nell’ordine del 10 per cento sta innervosendo molti contribuenti che hanno appreso come il “buco” finanziario causato da chi non ha pagato nei tre anni precedenti sarà coperto spalmando i mancati introiti per circa 700 mila euro tra tutti i cittadini sandonatesi.

In particolare, la voce in bolletta “rettifica documenti precedenti”, non ha convinto: «Non sappiamo davvero cosa significhi e siamo andati alla guardia di finanza per chiedere se fosse possibile denunciare delle disfunzioni. Non è giusto che tutti si paghi anche per chi non ha pagato, e gli aumenti sono eccessivi. La quota fissa appartamento passa da 1,056 euro/mq (della precedente rata) a 1,269 E/mq. La quota variabile passa da 157,080 euro (della precedente rata) a 157,406. Insomma un aumento della quota fissa di quasi 20%. dove viene applicata anche addizionale provinciale del 5%. Ma le province non dovevano essere tolte?», si chiedono, «adesso temiamo aumenti anche per il saldo di novembre».

La rata di settembre sta scatenando la rabbia di molti già oberati di spese e bollette che aumentano sempre. Ora che arriverà l’inverno gli occhi sono puntati sul gas. Il Comune ritiene comunque che la qualità del servizio sia alta e le tariffe tra le più basse del territorio.

Ma l’associazione ViviAmo, che sul tema ha organizzato un convegno, è di tutt’altro avviso e ritiene che la tariffa potrebbe essere abbattuta fino al 30 per cento. «Premesso che la finalità della serata intitolata “Per una nuova politica della gestione dei rifiuti”», spiegano, «era la sensibilizzazione dei cittadini e degli amministratori di San Donà sul tema senza entrare in sterili polemiche, la reazione irritata di Veritas ci fa porre delle domande. Prendiamo atto che le tariffe di Veritas sono la diretta espressione di una gara e, quindi, del mercato. La conseguenza è che a San Donà i servizi di igiene urbana si possono gestire ricorrendo alle offerte di mercato e pertanto, non c’è giustificazione all’affidamento diretto (in house), a Veritas. Se, come si afferma, i prezzi applicati sono corretti e producono utili modesti, con risparmio per il Comune che ottiene basse tariffe di tassa rifiuti per tutti noi cittadini, replicare il percorso di gara, a partecipazione pubblica, non dovrebbe essere un problema, ma una conferma di buon operato».

«Quindi, di cosa stiamo parlando? Se le argomentazioni do ViviAmo sono state così aspramente contestate, affermando che sono state raffrontate realtà non omogenee, quale modo migliore per confermare la verità: una gara pubblica, alla quale tutti, compresa Veritas, possono partecipare».

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