Stangata sui funerali, a Venezia arriva il «ticket» sui defunti

Per la sepoltura una revisione dei tributi fermi da anni. Per una tomba si arriva a pagare anche mille euro
Il cimitero dell’isola di San Michele
Il cimitero dell’isola di San Michele
In attesa del ticket sui turisti arriva quello sui defunti. Una vera stangata sulle sepolture e le concessioni cimiteriali quella decisa dalla giunta nella seduta del 17 dicembre scorso. C'è bisogno di far cassa per i tagli del governo, e a farne le spese sono anche gli estinti e i loro familiari. Con aumenti molto pesanti.
Oltre al caro vita insomma a Venezia c'è adesso anche il «caro funerale», e per le famiglie dei defunti rischia di essere un'ulteriore stangata, oltre a quelle già in viaggio su autostrade, assicurazioni, benzina, tasse locali e nazionali. La stangata cimiteriale entrerà in vigore a partire dal primo gennaio. La voce più colpita è quella dei diritti amministrativi e dei trasporti in barca, a Venezia ovviamente obbligatori. I diritti al Comune passano da 60 a 100 euro, i trasporti acquei prima fermi a 163 euro sono stati liberalizzati e raggiungono anche una cifra vicina ai 500. «Con questi aumenti», protestano gli addetti delle imprese funebri, «siamo costretti ad aumentare anche noi le tariffe. E il «funerale di povertà», cioè la minima spesa da garantire a chi non ha mezzi, rischia di svanire nel nulla. Sono conti che nessuno fa al momento del bisogno, ma le cifre finali per un funerale «senza addobbi» subiscono in questo modo un aumento secco anche del 50 per cento. «Abbiamo costi fissi che non possono essere abbattuti», spiegano alla cooperativa Manin, una delle più importanti imprese sul mercato, «e la tariffa finale per l'utente in questo modo sale».  Sempre dal primo gennaio saliranno anche i prezzi degli spazi nel cimitero di San Michele. In alcuni casi quasi raddoppiati rispetto alle tariffe in vigore. E' il caso delle sepolture nelle aree, che passano da 590 a oltre 1000 euro. Ma tutte le voci di spesa per un posto al cimitero (nicchie ossari, nuove aree appena costruite sul lato nord dell'isola) subiscono aumenti cospicui. «Il fatto è», si lamentano gli operatori, «che abbiamo ricevuto la notizia via fax solo qualche giorno fa. E gli aumenti dovranno essere applicati a partire dal primo gennaio». Nel mirino della stangata ci sono tutte le singole voci che compongono la triste procedura del funerale, compresi i diritti per le sepolture e la cremazione. A questo proposito, nella stessa delibera che contiene gli aumenti, il Comune ha deciso di istituire, sempre a partire dal primo gennaio, i «giardini del ricordo», spazi attrezzati all'interno dei tre camposanti comunali dove sarà possibile liberare le ceneri dei propri cari cremati. Chi vorrà potrà adesso anche tenere le ceneri in casa, oppure liberarle in mare o in laguna. Ci sarà anche un apposito registro ben visibile all'interno dei cimiteri per chi avrà voluto veder disperse le ceneri dei propri cari, in modo da serbare il ricordo. «Le tariffe per tutte queste modalità saranno comunque diversificate», ha detto l'assessore Gianfranco Bettin, «come per i matrimoni. Per i veneziani i costi saranno più ridotti, per i non residenti saranno invece più alti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia