Stangata sugli ambulanti Revocate oltre 90 licenze
CHIOGGIA. Revocate 96 licenze. Terminati i controlli a tappeto di tutte le attività commerciali su area pubblica, così come imposto da una Legge regionale entrata in vigore lo scorso anno e riguardante la regolarità contributiva (nei confronti di Inps, Inail e di altre casse). Nei giorni scorsi la polizia locale ha emesso le ultime nove ordinanze di sospensione dell'autorizzazione per l'esercizio del commercio su area pubblica in forma itinerante, completando così un percorso iniziato la scorsa estate. I controlli serrati dei vigili hanno permesso di ispezionare (con verifiche telematiche) tutte le attività degli ambulanti presenti in città, vale a dire 591 esercizi commerciali. A consuntivo, si evince che le irregolarità riscontrate hanno riguardato il 16% delle attività itineranti presenti in città. Tutti gli operatori destinatari delle ordinanze di sospensione del mercato del giovedì e di riva Vena (ad eccezione di uno del giovedì), si sono regolarizzati nei 120 giorni di tempo concessi dalla normativa, mentre degli itineranti, per ora hanno provveduto a sistemare la loro posizione solo 7 su 29. Si tratta di una normativa molto ferrea, che impone la sospensione dell'attività fino a regolarizzazione avvenuta, anche per semplici mancanze a prescindere, ad esempio, dal quantum dei mancati versamenti. In altri termini, gli ambulanti trovati con pagamenti arretrati (oltre i termini consentiti) di poche centinaia di euro sono stati parificati a chi era in mora per decine di migliaia di euro. Le ordinanze di sospensione hanno riguardato, nel dettaglio, 42 operatori del mercato del giovedì, 6 del mercato di riva Vena, 8 della pescheria, 29 itineranti vari, 9 nulla osta per il commercio su area demaniale della scorsa estate e 2 della fiera dei Santi patroni. Questi si sono, come già detto, regolarizzati nei termini previsti, ad eccezione di uno del mercato del giovedì. I controlli hanno anche permesso di far emergere le autorizzazioni concesse ma di fatto non utilizzate. Sono state infatti effettuate ben 50 cessazioni d'ufficio per irregolarità contributiva, irreperibilità del titolare e irregolarità conseguente a mancati adempimenti alla Camera di commercio.
Il cerchio è quindi chiuso, ma tra gli esercenti serpeggia il malumore. Questi ritengono che ci sia una evidente disparità di trattamento delle varie categorie di commercianti. Per chi esercita l'attività all'interno di edifici privati, infatti, non è prevista la sospensione dell'attività in presenza di irregolarità contributive a differenza di quanto previsto, appunto, per gli ambulanti.
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