Stangata la banda delle rapine diciassette anni per quattro colpi
Supermercati, furgoni portavalori, gestori di slot: dove c’erano soldi da portar via, loro arrivavano. Li hanno ribattezzati “La nuova mala del Brenta”, ma la loro carriera criminale sembra già al capolinea: ieri sono arrivate condanne per oltre 17 anni a sei membri del gruppo. Finiti sotto processo per rapina e tentata rapina a vario titolo, ieri sono comparsi di fronte al gup di Treviso in abbreviato per ottenere lo sconto di un terzo della pena.
Nello specifico: cinque anni e quattro mesi di reclusione (più 1.600 euro di multa) a Moreno Scanferla, 56 anni, di Cadoneghe; quattro anni (e 1.400 euro di multa) a Michele Gelain, 48 anni, di Marghera; tre anni (e milla euro) a Giuseppe Martini, sessantenne padovano; due anni ciascuno a Costante Carraro e al nipote Marco, rispettivamente di 67 e 42 anni, entrambi residenti a Fiesso; infine un anno in continuazione con una precedente sentenza a Delfino Fincato, 59 anni, di Piove di Sacco.
Questi i colpi: 8 aprile 2014 al Despar di Morgano; 9 aprile all’In’s di via Marconi a Quarto d’Altino; 18 aprile alla Nordest Giochi di Maser (in quell’occasione vennero rapinati due dipendenti della ditta che raccoglievano gli incassi delle slot al locale Toros, bar di proprietà di Moreno Scanferla che aveva avvisato lui stesso i complici Gelain e Fincato dell’arrivo dei due addetti); infine l’ultima tentata rapina, il 2 maggio, ai danni di un furgone portavalori a Caerano.
Erano così sicuri di andare a segno che nel loro gergo si davano appuntamento per «andare a giocare una partita amichevole» o una sfida dalla «vittoria garantita». Ma nelle sacche del tennis al posto delle racchette c’erano fucili d’assalto. L’unica cosa di cui si lamentavano era la scarsa qualità delle maschere, dei baffi e delle parrucche usate per i travestimenti: poco alla moda e irritanti sulla pelle. È anche grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali come queste che la Squadra mobile veneziana è riuscita a individuare i sei responsabili di tre rapine riuscite e una tentata tra Venezia e Treviso. I sei erano stati raggiunti nel dicembre 2014 - mentre si trovavano già in carcere per altre rapine precedenti - da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Treviso su richiesta del pm Massimo De Bortoli, titolare delle indagini.
L’8 aprile 2014 al Despar di Morgano entrarono in azione Gelain, armato di mitra e travisato, e Scanferla, che guidava lo scooter utilizzato per la fuga, messo a disposizione da Martini. Il bottino di poco più di mille euro. Il giorno dopo lo stesso terzetto prese di mira l’In’s di Quarto d'Altino, scappando con 2.600 euro. Il 18 aprile ci fu il colpo più singolare, a Maser: le vittime furono due dipendenti della ditta Nordest giochi NewCo. che raccoglievano gli incassi delle slot del bar Toros senza poter immaginare che lo stesso titolare del bar, Scanferla, avrebbe teso loro la trappola avvisando del loro passaggio per la raccolta dei soldi i colleghi di batteria Gelain - che si era parato davanti ai due con un fucile d’assalto Ak 47 - e Fincato. In quell’occasione il bottino fu di diecimila euro. Attribuita ai sei anche la tentata rapina del 2 maggio a Caerano ai danni di un furgone portavalori carico di soldi che stavano per essere consegnati all’ufficio postale del paese. Su indicazioni di Scanferla, i due Carraro e Gelain erano pronti a entrare in azione, ma furono costretti a fermarsi a causa del transito di una pattuglia dei carabinieri.
Fabio Poloni
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