Staminali, rinviata l’udienza per Celeste Resta la cura

Gli Spedali di Brescia sostengono che a Celeste non è dovuta più alcuna cura, mentre gli avvocati Dario Bianchini e Marco Vorano fanno notare che il giudice del lavoro di Venezia Margherita Bortolaso...

Gli Spedali di Brescia sostengono che a Celeste non è dovuta più alcuna cura, mentre gli avvocati Dario Bianchini e Marco Vorano fanno notare che il giudice del lavoro di Venezia Margherita Bortolaso non ha posto alcun limite alla somministrazione di staminali alla piccola di Tessera. Su questo dovevano decidere ieri i magistrati veneziani sulla base del reclamo presentato dai legali della struttura sanitaria lombarda. Ma il Tribunale presieduto dal giudice Luigi Perina ha semplicemente disposto un rinvio dell’udienza all11 settembre prossimo su richiesta degli stessi avvocati bresciani. Nel frattempo, resta valida la decisione del giudice Bertolaso, quella con cui la cura a Celeste deve proseguire.

Celeste ha compiuto tre anni un mese fa, un traguardo importante viste le sue condizioni di salute di un tempo. È malata di atrofia muscolare spinale a maggio il magistrato veneziano aveva accolto la richiesta di mamma Elisabetta e di papà Giampaolo perché la cura continuasse anche dopo le prime cinque infusioni previste dal programma dettato dal dottor Marino Andolina, il medico di Stamina che segue la bambina. Una decisione motivata con la necessità di proseguire con le «cure compassionevoli» in deroga ai protocolli sanitari, una decisione contro la quale gli Spedali hanno deciso di presentare ricorso. Un atto quasi dovuto, spiegano da Brescia, per ricordare che l'applicazione della terapia a base di infusioni di staminali del metodo Stamina non è prevista né dal ministero della Salute né dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) se non nelle forme sperimentali previste dalla recente legge che dovrebbero partire dal primo luglio. Nonostante il ricorso, fanno sapere gli Spedali di Brescia, a Celeste saranno garantite le cure, perché la decisione del giudice è esecutiva da subito, ma tutto potrebbe cambiare se il ricorso dovesse essere accolto. «È un ricorso che non ci aspettavamo» aveva spiegato l'avvocato Dario Bianchini «e soprattutto non tiene conto della cosa più importante, i miglioramenti di Celeste». Sono miglioramenti certificati non solo da Stamina, ma dalle stesse cartelle cliniche degli Spedali. Difficile che il Tribunale metta in discussione la decisione del giudice Bortolaso anche sulla base delle sentenze di ormai numerosi altri magistrati in Italia per quanto riguarda le «cure compassionevoli».

Giorgio Cecchetti

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