"Staminali, cure vietate. Ma la nostra Celeste migliorava"
MESTRE. «Il sequestro dei materiali depositati negli ospedali civili di Brescia è stato effettuato per impedire l’applicazione di due leggi, la Turco-Fazio sulle cure compassionevoli, e la Balduzzi». Giampaolo Carrer, padre di Celeste, la bambina di Tessera colpita da atrofia muscolare spinale e curata fino a un anno fa con il metodo Vannoni (cura poi sospesa), non entra nel merito della sentenza della Cassazione («devo ancora leggerla») ma conferma la propria opinione sul sequestro, motivato dalla Suprema Corte, con il convincimento che le infusioni somministrate con il metodo Stamina sono «pericolose o comunque non sicure per la salute umana».
E’ questo il punto che il padre di Celeste contesta: «Mia figlia ha fatto 8 infusioni con le quali continuava a migliorare», racconta. «Da quando la cura è stata sospesa, lo scorso 22 agosto, si tira avanti senza alcun progresso». Giampaolo Carrer punta il dito contro chi contesta il metodo Stamina «senza aver mai fatto visita a un paziente in cura». E ricorda un po’ di numeri che rafforzano i suoi convincimenti: «Sono state effettuate in Italia 400 infusioni senza alcun effetto collaterale. Da quando è stata sospesa la cura solo nell’ultimo mese sono morti cinque bambini. C’è una pubblicazione scientifica a livello mondiale che certifica i miglioramenti con il metodo Stamina, ma nessuno ne parla. Si parla solo delle sentenze contro l’infusione di celle staminali». Carrer ricorda anche il sacrificio colmo d’amore della moglie, che ha donato le proprie cellule «ora bloccate all’ospedale di Brescia».
E sottolinea come, sospendendo la cura per Celeste, «sono state disattese due leggi e otto sentenze d’urgenza del Tribunale di Venezia. Anche il Tar imponeva una sperimentazione che non è mai avvenuta, seppur prevista per legge. Tutto questo mi sembra emblematico». Mercoledì prossimo la bambini compirà cinque anni. Per tre ha potuto usufruire delle infusioni necessarie ogni quattro mesi, mentre la cura è stata sospesa proprio un anno fa. «Quando era appena nata», conclude Carrer, «Celeste fu visitata da un medico molto esperto, il quale sosteneva che i bambini affetti da atrofia muscolare spinale non vivessero più di un anno e mezzo. Mercoledì prossimo festeggiamo il quinto compleanno di nostra figlia e non possiamo che esserrne felici e orgogliosi. E capiamo che qualche volta i medici possono sbagliare. Sul metodo Stamina secondo noi c’è chi sta sbagliando».
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