Stalking ai vicini, avvocato condannato
MESTRE. Dieci mesi di reclusione (pena sospesa) e 8 mila euro di risarcimento danni ad ognuno dei suoi due vicini, che - secondo l’accusa - ha vessato in ogni modo, «con atteggiamenti molesti, provocatori, offensivi, rendendo loro di fatto impossibile la vita, così che, esasperati, si determinavano a cambiare casa, ma ciò nonostante le molestie continuavano».
A tanto, ieri, la giudice Sara Natto ha condannato l’avvocato mestrino Franco Bergamo, accusato di stalking, per aver messo in atto una serie di atti persecutori nei confronti di due famiglie sue vicine di casa, a Carpenedo. Lunga la sequenza delle accuse mosse al legale dalla pubblico ministero Francesca Crupi, che nella precedente udienza aveva chiesto una condanna a un anno: l’avvocato - secondo il capo di imputazione - «ha reso di fatto impossibile la vita dei vicini», li accusava di avergli rubato i gatti, «li metteva a disagio anche in presenza di ospiti ed estranei, li minacciava di morte, provocava danneggiamenti ed imbrattamenti vari dell’immobile, così da creare un clima di costante tensione e stress» tanto che i vicini (due famiglie) nonostante fossero proprietari dell’immobile, decisero di trasferire casa altrove. Ma le molestie erano proseguite nei confronti dei loro studi professionali di commercialista ed architetto rimasti a Carpenedo.
Tant’è, nel corso del processo l’avvocato mestrino si è difeso sostenendo di non aver mai compiuto atti vandalici, negando di aver lanciato minacce, sostenendo di aver alzato la voce solo perché i vicini avrebbero fatto sparire alcuni cuccioli di gatto ai quali lui teneva particolarmente: il suo legale, l’avvocato Giuseppe Vio, aveva chiesto l’assoluzione piena, ma la giudice Sara Natto ha accolto le conclusioni dell’accusa e condannato l’avvocato Franco Bergamo a 10 mesi di reclusione, anche se la pena è stata sospesa. Dovrà invece risarcire i danni, per ora liquidati in 8 mila euro per ognuno dei due vicini costituiti a giudizio (il loro avvocato aveva chiesto un risarcimento di 100 mila euro: se lo vorrà, dovrà procedere in sede civile).
Una storia controversa, che non ha visto solo l’esplosione di una lite, ma si è prolungata per ben otto, lunghi anni. In aula, le due famiglie di vicini (una costituita parte civile, l’altra no) avevano raccontato otto lunghi anni di patimenti e tensioni insostenibili: una signora ha raccontato che ogni volta che incrociava l’avvocato, lui l’apostrofava con un «pantegana».
Ora la prima condanna, che l’imputato sessantacinquenne potrà impugnare in Appello: l’avvocato Bergamo, però, ora rischia un provvedimento disciplinare anche da parte del suo ordine.
Roberta De Rossi
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