Stagista in ristorante e promotore di feste

Ihab frequentava il secondo anno all’Enaip alberghiero ma era molto noto come pr nell’ambiente delle discoteche
FERRO - FOTO PIRAN - PIOMBINO DESE - REC FOTO IHAB ABOUEL SEOUD
FERRO - FOTO PIRAN - PIOMBINO DESE - REC FOTO IHAB ABOUEL SEOUD

PIOMBINO DESE. Ihab era nato a Camposampiero il 30 luglio 1999. Era l’ultimogenito di papà Sarwat Abdu El Seoud, di origine egiziana, e mamma Laila, che è invece tunisina. Aveva quattro fratelli: Haitham, 35 anni, Henda, 32, Said di 31 che lavora a Livigno, e Heni, 23 anni, studente di Lingue a Ca’ Foscari a Venezia e attualmente stagista in Giappone. Ihan studiava all’Enaip di Noale, indirizzo alberghiero, ed era al secondo anno. Stava facendo un percorso scuola-lavoro, che prevedeva il lunedì e martedì riposo a casa, il mercoledì e giovedì lezioni a scuola e il venerdì, sabato e domenica stage al ristorante hosteria Baracca di Trebaseleghe, noto locale della zona. Doveva fare esperienza come cameriere di sala dalle 11 alle 15 e dalle 18 alle 22. Rinaldo Casarin, titolare del Baracca, è incredulo e addolorato: «Siamo rimasti tutti attoniti» dichiara «doveva venire a lavorare anche la domenica di Pasqua. La sera prima mi aveva salutato con un sorriso e mai avrei pensato di non rivederlo più. Era da noi da poco più di due mesi e stava per finire lo stage. Qui aveva trovato le figure giuste con cui riusciva a dialogare e piano piano si stava sciogliendo e integrando nel lavoro. Eravamo davvero soddisfatti di lui, aveva fatto dei progressi. C’è solo un grande dolore, prima di cominciare a lavorare abbiamo detto insieme una preghiera».

Casarin ignorava che Ihab da una settimana usava la bicicletta perché l’auto del padre era in riparazione. «Era sempre venuto in auto accompagnato dal papà, quando ho saputo che andava in bicicletta sono rimasto sorpreso. Bastava saperlo, lo avremmo portato a casa noi. Sappiamo tutti bene quanto sia pericolosa la strada che doveva fare!».

Oltre all’impegno in ristorante previsto dal percorso scolastico, Ihab si occupava a livello amatoriale di organizzare feste per i suoi coetanei nelle varie discoteche. «L’ultima l’aveva organizzata il giorno prima di morire, alla Baita al Lago di Castelfranco Veneto» ricorda il papà «ma aveva organizzato feste anche per lo Story di Santa Giustina in Colle e per una discoteca di Jesolo». Di fatto Ihab era molto conosciuto nell’ambiente giovane. «Nonostante i suoi 18 anni era bravissimo nella programmazione di eventi» sottolinea il fratello Said. Una dimostrazione di quanto era conosciuto il diciottenne la si è avuta domenica pomeriggio, quando la notizia della sua morte si era diffusa sul web. «Davanti a casa nostra si sono radunate decine di ragazzi, che sono venuti a rendergli omaggio» afferma il padre «Debbo dire che fra tanto dolore mi ha fatto bene: è stata una dimostrazione di quante persone gli volevano bene». Ihab riposerà per sempre in Tunisia, ma per consentire ai tanti amici di poterlo vedere un’ultima volta la famiglia organizzerà un momento di preghiera prima della partenza del feretro.

Giusy Andreoli

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia