Stagione a rischio dopo la mareggiata

Jesolo. Danni per 100.000 euro, in dubbio l’apertura in Pineta per la metà di maggio: «È stata una marea eccezionale»
Di Giovanni Cagnassi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - MAREGGIATA IN ZONA PINETA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - MAREGGIATA IN ZONA PINETA

JESOLO. La mareggiata si porta via tutta la sabbia accantonata dal Genio Civile, a rischio l’apertura della stagione in Pineta per la metà di maggio. Ieri il sopralluogo del Genio, con i tecnici comunali e il sindaco, Valerio Zoggia, quindi il presidente della Federconsorzi, Renato Cattai.

I danni. Circa 50 mila metri cubi di sabbia prelevata alla foce del Piave sono stati portati via, con danni per quasi 100 mila euro. E adesso la sabbia dovrà essere in qualche modo recuperata. Cattai parla di un possibile ritardo di una decina di giorni al massimo, rispetto al completamento il 15 maggio previsto per il litorale est. Zoggia, preoccupato, ha chiesto garanzie alla Regione. Ma tutta la costa veneziana ha subito i danni della mareggiata, in particolare Bibione e anche Sottomarina.

La Regione. «Si sono già mossi gli uffici regionali competenti», è la risposta dell’assessore regionale alla difesa del suolo, Giampaolo Bottacin, «in coordinamento con le amministrazioni comunali e i concessionari. Sono state raggiunte quote di marea sostenute, superiori al metro sul livello del medio mare, con vento di scirocco di circa 15 m/s ed altezze d’onda che hanno superato i 2 metri. Le sabbie, mobilizzate dalla mareggiata, verranno, in buona parte, naturalmente trasportate verso i tratti di litorale sottoflutto per effetto della dinamica litoranea. A breve ci saranno interventi di carattere manutentivo già programmati. Pur avendo la mareggiata interessato tutto il litorale dell’Alto Adriatico, particolare attenzione è per il tratto orientale del litorale di Jesolo. I nostri tecnici rilevano che i sedimenti potranno essere recuperati dai fondali immediatamente antistanti la battigia». Adesso si temono possibili nuove mareggiate che darebbero il colpo di grazia.

Le polemicahe. Rodolfo Murador (Sinistra per Jesolo) non ha dubbi: «Si dimostra tutta l’incompetenza e pigrizia dell’amministrazione comunale e del sindaco che in cinque anni non hanno fatto nulla, mentre in Pineta ci vorrebbero da tempo delle barriere parallele alla spiaggia». Poi il Movimento 5 Stelle invoca interventi strutturali, con i suoi consigliere regionali Erika Baldin e Manuel Brusco. «I ripascimenti possono rappresentare una soluzione temporanea, ma è come tamponare la falla in una diga con un dito», spiegano, «il problema in questa vicenda è che non si è mai pensato a interventi forti. Servono soluzioni definitive, o almeno che possano ridimensionare il problema in modo sostanziale, e soprattutto che mettano un freno alla continua spesa dei ripascimenti. «L’argomento è in continua evoluzione e risulta indispensabile che le istituzioni diano il via a un periodo di studio del problema. A oggi nessuno può dire quale sia la soluzione migliore ed è compito della politica, tramite il coinvolgimento di tecnici e studiosi, fare in modo che questa soluzione arrivi al più presto».

La candidata sindaca di Jesolo del M5S, Sara Coletto, punta il dito contro chi ha amministrato Comune e Regione negli ultimi anni: «Lega Nord, Forza Italia e Pd, a vari livelli, non si sono mai impegnati per risolvere il problema in maniera incisiva, propongo che lo studio fatto dall’università sull’erosione e la subsidenza venga reso pubblico e che la successiva valutazione dell’intervento a livello tecnico ed economico, tenga in considerazione le soluzione che diano i maggiori benefici a livello ambientale, turistico e paesaggistico, così da poter dare anche un’identità territoriale alla zona».

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