Stagionali in ansia, Sos al ministro
La stagione estiva è cominciata ma per gran parte dei 25 mila lavoratori stagionali occupati nelle strutture turistiche del litorale e di Venezia e destinati a lavorare - come al solito – poco meno di sei mesi (non hanno alternative d’impiego invernale), non c’è nessuna certezza sulla corresponsione dell’indennità di disoccupazione per il resto dell’anno. «Il ministro del Lavor o Poletti due settimana fa – dice Paolo Baccaglini della segreteria Filcams-Cgil – ci ha personalmente garantito l’arrivo di una nuova circolare dell’Inps che chiarirà, una volta per tutte, dubbi e contraddizioni creati dalla precedente circolare, in modo da garantire a tutti i lavoratori stagionali, nel periodo invernale, l’indennità di disoccupazione anche a chi lavora meno di sei mesi all'anno e con le nuove regole del Job Act sugli ammortizzatori sociali, avrebbero diritto solo a tre mesi disoccupazione».
«La circolare dell’Inps di qualche settimana fa – aggiunge il sindacalista – doveva assicurare a questi lavoratori, anche per quest’anno, il sussidio di disoccupazione nella stessa misura dell’anno scorso, ma ha finito per complicare le cose e a tutt’oggi non c’è certezza sull’effettiva garanzia della piena indennita Naspi (l’ex mini-Naspi) per gl istagional iche non riescono a trovare un’occupazione, sia a Venezia che nel litorale, anche nella stagione invernale. Per questo, sollecitato da noi, il ministro Poletti ci ha promesso una nuova circolare e chiara circolare che, però, a tutt’oggi ma al momento non l’abbiamo ancora vista».
«La crisi che ha preso avvio alla fine del 2008 - sottolinea Onofrio Rota, segretario aggiunto della Cisl del Veneto che domani introdurrà i l convegno organizzato all’Hotel Tre Pini di Mestre – ha provocato nella nostra regione un profondo mutamento del peso ma anche del senso di uno storico ammortizzatore sociale come l’indennità di disoccupazione. Fino al 2008, il sussidio di disoccupazione rappresentava soprattutto un ponte reddituale per i lavoratori a cui si chiudeva un rapporto a tempo indeterminato e che nel giro di qualche mese si rioccupavano. Così era anche per quelli che intervallano, con contratti a termine ripetuti negli anni, reddito di lavoro e reddito di indennità di disoccupazione. Per altri, interessati a brevi periodi lavorativi (es. studenti) si trattava di una utile integrazione al reddito. Dal 2009 si è trasformato diventando per un numero sempre maggiore di lavoratori disoccupati il reddito su cui contare per vivere. Sempre più lavoratori, non sono riusciti a ritrovare un’occupazione neanche dopo aver consumato tutto il periodo di copertura del sussidio, come conferma il crescente numero di domande di indennità di mobilità in deroga».
«Si è evitato il peggio grazie al finanziamento della cassa integrazione in deroga di cui si sono utilizzate dal 2009 al 2014 oltre 70 milioni di ore» conclude Rota, precisando che nel recente decreto del governo sugli ammortizzatori sociali «ci sono due impegni importanti, per i quali si prevede che per il 2015 la durata della Naspi per i lavoratori stagionali del turismo disoccupati venga calcolata come negli anni scorsi. È una risposta, anche se limitata nel tempo e al solo ambito del turismo, alle nostre richieste di migliorare le norme della nuova indennità Naspi che vanno a penalizzare i lavoratori stagionali. Si tratta di un passo in avanti ma non della soluzione definitiva che puntiamo ad ottenere dal Parlamento in sede di discussione del provvedimento prima della sua approvazione definitiva da parte del Governo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia