Stadio, spunta una holding alle Cayman per tutelare i soci del Venezia
Il gruppo 25 aprile punta il dito contro una società che potrebbe nascondere partner occulti. La replica della società: «Paghiamo le tasse in Italia, nessun mistero: è prassi in America»
MESTRE. A rovinare il clima di festa per la presentazione del progetto dello stadio, ci ha pensato il “Gruppo 25 Aprile” di Marco Gasparinetti con le sue domande alla società di Joe Tacopina. Con una visura camerale e un controllo presso la americana Sec (United States Securities and Exchange commission), organismo di controllo societario, emerge che il Venezia Fc ha la sede in viale Ancona a Mestre ma la cittadinanza dei soci è alle isole Cayman. Località che fa rima da noi con paradiso fiscale.
Due le società del Venezia Fc (la Venezia Fc 1907 Lp che detiene il 99% e la Venezia II Fc 1907 Lp con l’1%) inquadrate come limited partnership, entrambe con cittadinanza alle Grand Cayman presso Sterling Trust.
La polemica è servita e il nuovo stadio viene battezzato “Cayman Stadium”.
«Per offrire il massimo della trasparenza sono andati a cercarla nelle isole Cayman, che fra tutti i paradisi fiscali brilla per discrezione e impermeabilità ad ogni domanda? Mistero della fede verde-arancio-nera», scrive il Gruppo 25 Aprile che chiede di conoscere chi sono i soci che mettono i capitali, incassano i dividendi «ma non appaiono nell’organigramma» rispetto a quelli che «invece gestiscono la società e non beneficiano della responsabilità limitata». Dalla documentazione americana risultano 22 investitori della società presieduta da Tacopina.
«Da questo documento apprendiamo che il Venezia calcio è ormai controllato da una società con sede legale in un paradiso fiscale, particolarmente allergico ai controlli e ai ficcanaso», prosegue il Gruppo 25 Aprile che chiede trasparenza al Venezia Calcio.
La società calcistica veneziana non replica al gruppo di Gasparinetti.
Andrea Rogg, ad del Venezia Calcio, fornisce spiegazioni invece alle nostre domande di chiarimento: «Il Venezia Fc Srl è una società di diritto italiano, regolarmente registrata in Italia con totale trasparenza», precisa. «E le tasse vengono regolarmente pagate qui».
Questione che nessuno aveva osato, per la verità, mettere in discussione.
Ulteriori precisazioni le fornisce Dante Scibilia, direttore generale della società sportiva. «Non è lo scenario in cui italiani vanno ad aprire una società alle Cayman per motivi fiscali perché le tasse le paghiamo in Italia e siamo sottoposti ai controlli di trasparenza della Federazione che non ha mosso alcun rilievo. La questione è che dei soggetti di diritto hanno utilizzato il veicolo delle isole Cayman per gestire al meglio i rapporti tra soci. E non si parla di un trust ma di una holding. In tutti questi mesi alle partite al Penzo gli investitori si sono visti, mica sono misteriosi», replica Scibilia, convinto che non ci siano notizie e misteri da chiarire.
La scelta delle Cayman è legata alla gestione dei rapporti societari, spiega, visto che le regole nell’isola sono diverse dall’Italia. «Per molti italiani quello è un paradiso fiscale, in America è invece normale utilizzare questi strumenti per gestire i rapporti tra soci».
Quello che il “25 Aprile” non dice, ma è facile intuire, visto il notorio dissenso nei confronti del sindaco, è l’idea che l’elenco di investitori possa svelare sorprese. Magari il nome del primo cittadino o del trust delle sue aziende? Fantascienza? Scibilia ne è certo: «Lo escludiamo categoricamente». —
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