«Stadio, opzione del terreno a Korablin»

Proposta di Save per la cessione gratuita della prelazione d’acquisto dell’area di 28 ettari destinata a ospitare l’impianto

VENEZIA. La società Save è pronta a cedere al presidente del Venezia Calcio, il russo Yuri Korablin, l’opzione per l’acquisto del terreno sul quale potrebbe sorgere il nuovo stadio della città, di cui si discute da trent’anni. È questa la sintesi di una lettera che Enrico Marchi, presidente della società di gestione dell’aeroporto Marco Polo di Tessera, ha scritto, firmato e inviato ieri al presidente della squadra di calcio, e per conoscenza anche al sindaco Giorgio Orsoni. Si tratta di un terreno di 28 ettari, a nord del quadrante di Tessera e a ovest della Triestina, all’esterno del vincolo Enac di un chilometro dal centro della futura e possibile seconda pista prevista nell’ultimo masterplan redatto da Save.

L’opzione scadrà a metà febbraio ma, se Korablin lo vorrà, ora la potrà acquistare da Save. «È un terreno che avevamo opzionato d’intesa con il Comune per la realizzazione dello stadio», spiega Marchi. «Dal momento che il progetto del quadrante è morto, a noi non interessa più. Ma, nell’ottica di agevolare la costruzione dell’impianto, siamo pronti a cedere a Korablin, a titolo gratuito, l’opzione». Il Venezia Calcio potrà così godere del prezzo che Save aveva strappato per il perfezionamento dell’acquisto e procedere, d’intesa con il Comune, alla realizzazione dello stadio. La lettera di Save arriva a distanza di pochi giorni dall’annuncio della rinuncia agli accordi per il Quadrante di Tessera, progetto all’interno del quale si sarebbe dovuto delineare l’intervento dello stadio, accordo siglato nel 2008 con l’allora sindaco Massimo Cacciari e poi arenatosi per il braccio di ferro tra Enrico Marchi e il sindaco Giorgio Orsoni, alimentato da visioni diverse dello sviluppo di quell’area di Tessera.

«Quando volevamo realizzare il quadrante ci accusavano di essere degli speculatori», attacca Marchi, «ora che rinunciamo dicono che il nostro interesse è la realizzazione della seconda pista. La Save gestisce un aeroporto, l’obiettivo primario per noi resta la seconda pista. L’obiettivo secondario, d’intesa con il Comune, era disegnare lo sviluppo di quest’area di Tessera. Ci siamo chiamati fuori perché non ci sono più le condizioni per proseguire».

Per questo Save ha annunciato la volontà di vendere i terreni che aveva acquistato - «tenuti in bilancio pagando oneri finanziari» - in funzione del quadrante, a partire dai 105 ettari originariamente destinati a parco di Mestre. Terreno agricolo. Save riuscirà davvero a venderli? Molti ne dubitano. «Li abbiamo acquistati come terreno agricolo, li venderemo come terreno agricolo, si fidi», dice Marchi. «Oggi si vende più la campagna che i capannoni».

Sulla proposta di Save il Venezia Calcio per il momento non si sbilancia. Korablin è in Russia e per lui parla il suo braccio destro, Carlo Trevisan: «La situazione è molto complessa a causa dei difficili rapporti tra il Comune e la Save. Aspettiamo di approfondire la vicenda, di più non possiamo dire».

Intanto dell’ipotesi del nuovo stadio si discuterà questa sera alle 18 in municipio a Marghera, nel corso di un incontro organizzato dalla Curva Sud alla quale, fa sapere Marchi, «io non ci sarò, ma mi auguro che riesca a partecipare qualcuno di Save».

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