Stadio, Brugnaro dice sì al nuovo stadio
«L’idea della Cgil di fare del PalaExpo la nuova sede del Casinò l’abbiamo valutata anche noi. Ma il Casinò è alla canna del gas, nell’immobiliare ci sono più di 30 milioni di debiti. Il terreno di proprietà dell’immobiliare del Casinò nel quadrante di Tessera, a metà della tangenziale per l’aeroporto, io sto lavorando con il Calcio Venenzia per venderlo. Finora ho chiesto riservatezza ma ora lo dico visto che voi siete un giornale serio». Pare uno scherzo ma non lo è e il sindaco di Venezia nella intervista via Facebook con il gruppo satirico de “Lo Schitto” conferma la trattativa, sotto traccia da mesi, con il Venezia di Joe Tacopina per vendere i terreni del Quadrante di Tessera.
«Gli vendo la terra del Comune, dell’immobiliare, per costruire lo stadio e i privati fanno stadio, centro commerciale e parcheggi. Non lo facciamo noi lo stadio, lo fanno loro. Una cosa che si dice da vent’anni e io sto tentando di farla», dice Luigi Brugnaro intervistato per oltre un’ora in un negozio sfitto del centro Le Barche.
Conferma la trattativa con Joe Tacopina, patron del Venezia. La Nuova aveva già scritto il 25 febbraio scorso di quella trattativa da mesi sotto traccia per vendere al Venezia i terreni del quadrante di proprietà dell’immobiliare del Casinò e realizzare qui lo stadio, un centro commerciale e pure un palazzetto (che però Brugnaro, scherzando, non vedrebbe male neanche ai Pili). Quella trattativa, ora, dopo le parole del sindaco diventa ufficiale.
I terreni del Quadrante sono della Cmv Spa, società patrimoniale del Casinò e nei programmi della nuova amministrazione fucsia vanno venduti. Così si realizzerebbe il progetto che fu di Maurizio Zamparini per uno stadio costruito dai privati con a fianco un centro commerciale. Idea bloccata allora dall’ex sindaco Massimo Cacciari.
Ora invece Brugnaro intende ripianare i debiti del Casinò vendendo gli ex terreni “d’oro” del quadrante di Tessera. Valevano 100 milioni di euro, oggi il valore è di massimo 45 milioni. Del progetto aveva parlato a “La Gazzetta dello Sport”, anche Joe Tacopina dicendo che il nuovo stadio avrebbe avuto «una copertura realizzata in vetro di Murano. Il sindaco è con me perché ha a cuore il bene di questa città e sa che la costruzione del nuovo stadio porterà 10 mila posti di lavoro».
Ieri il sindaco ha parlato di tanto altro, in uno show sulla rete rispondendo alle domande de “Lo Schitto”: ha parlato di produttività dei comunali, del difficile rapporto con le opposizioni, di conflitto di interessi e blind trust, di Marittima e grandi navi, di dossier Unesco. Ha parlato anche di Mestre ovviamente. Sulle troppe vetrine di negozi chiuse a Mestre ha spiegato che «gli affitti in piazza Ferretto crescono perché l’attesa è di un miglioramento dopo aver portato la bella gente». E ha difeso l’investimento tedesco per i nuovi alberghi in via Ca’ Marcello.
E non sono mancate le reazioni. «Da Brugnaro ancora propaganda e attacchi. Ci spiace essere la sua ossessione, ma stiamo facendo il nostro lavoro», dice Daniele Giordano, segretario Fp Cgil Venezia, «contestando puntualmente e dati alla mano tutte le pessime scelte gestionali della macchina comunale e lui, invece di argomentare, preferisce rispondere con l’immagine trita e ritrita del sindacalista che difende privilegi e non diritti».
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