Staccata dal cippo e distrutta la foto di Prestigiacomo

Ceggia. Altro atto di vandalismo ai danni del monumento Il figlio del partigiano: «È già la terza volta che accade»
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - CEGGIA - MONUMENTO VANDALIZZATO
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - CEGGIA - MONUMENTO VANDALIZZATO
CEGGIA. La foto in vetro staccata dal cippo e distrutta, pezzetti di marmo mandati in frantumi. Ancora un atto di vandalismo, l’ennesimo, ai danni del monumento che sul piazzale della stazione di Ceggia ricorda il partigiano Bartolo Prestigiacomo. E un secondo atto vandalico è stato perpetrato, in cimitero, sulla tomba dello stesso Prestigiacomo. Anche qui è stata spaccata la foto sulla lapide. Entrambi i vandalismi sono stati denunciati alle forze dell’ordine.


Gianluca Prestigiacomo, poliziotto e noto scrittore, figlio del partigiano Bartolo, si è recato ieri mattina dalla polizia locale, che sta visionando le telecamere di sorveglianza della stazione da cui potrebbero arrivare spunti per individuare chi ha compiuto il gesto. Si tratterà di capire se dietro vi possano essere risvolti politici o si sia trattato solo di un deprecabile vandalismo. Proprio quest’ultima sembrerebbe l’ipotesi più accreditata.


Tanto più che nella stessa notte risulta che un tentativo di vandalismo sia stato compiuto anche ai danni di una statua dietro la chiesa.


«Che sia il gesto di una persona con dei problemi o che sia un atto in qualche modo riconducibile politicamente, è un gesto che lascia perplessi», commenta Gianluca Prestigiacomo. È già la terza volta che il cippo della stazione è oggetto di vandalismo. Ed è la seconda che capita in cimitero, sempre sulla lapide di Bartolo Prestigiacomo.


«È un atto mirato. Questo collegamento che dal monumento arriva al cimitero lascia interdetti», conclude il figlio Gianluca, «è un danno materiale, ma anche morale perché il cippo è un bene pubblico voluto dalla comunità che ha dimostrato di essere molto attenta. All’inaugurazione c’erano migliaia di persone».


Unanime la condanna. A iniziare dal sindaco Mirko Marin: «Non conosco le motivazioni che possano aver portato una persona a fare un gesto così stupido, perché tale lo considero. Non credo ci siano connotazioni politiche, ma che sia un gesto di stupidità»


.«Siamo dispiaciuti, non è la prima volta», aggiunge l’ex assessore Carla Trevisan, che si era impegnata a suo tempo per la collocazione del cippo, «ritengo che il ricordo e la memoria siano importanti. Questi sono fatti che fanno riflettere su ciò che succede intorno a noi».


Il Pd di Ceggia esprime il suo sostegno alla famiglia Prestigiacomo. «Dopo aver appreso con sconcerto dell’atto vandalico», si legge in una nota, «il Pd rinnova con forza il proprio impegno nel mantenere viva la memoria di Bartolo Prestigiacomo e di chi come lui ha lottato per l’uguaglianza e la pace, e nel contempo tenere viva l’attenzione su temi quali l’odio razziale, l’antisemitismo e ogni tipo di discriminazione e violenza».


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