Sta male dopo l’intervento in ospedale a San Donà
Un intervento chirurgico ginecologico di routine diventa un calvario: casalinga di Noventa fa causa all’Asl 10 del Veneto Orientale chiedendo un maxi risarcimento dei danni attraverso l’avvocato Giorgio Caldera del Foro di Venezia. Era il 13 ottobre del 2010 quando P.B., 64 anni all’epoca dei fatti, si era sottoposta all’ospedale di San Donà a un intervento chirurgico programmato per un prolasso utero-vescicale.
«Nonostante l’intervento fosse di comune e ordinaria esecuzione in qualsiasi reparto di Ginecologia, non comportando la soluzione tecnica di problemi di speciale difficoltà», spiega il legale, «nell’immediato post operatorio il quadro è andato complicandosi per emorragia intra operatoria dovuta alla lesione dell’arteria sacrale, perforazione intra operatoria dell’intestino cieco con conseguente peritonite, paresi intra operatoria del nervo sciatico popliteo interno ed esterno dell’arto inferiore sinistro».
Era iniziato così per la casalinga un percorso difficile e doloroso fatto di vari ricoveri d’urgenza tra gli ospedali di San Donà, Mestre, Portogruaro e Treviso fino a maggio del 2011, con gravi ripercussioni sulla sua salute. Dopo aver ottenuto un parere specialistico che confermava l’inadeguato percorso diagnostico-terapeutico seguito all’ospedale di San Donà, la paziente di Noventa si era rivolta alla magistratura chiedendo di nominare un esperto medico-legale per la valutazione dell’accaduto, contando di poter arrivare a un accordo con l’azienda ospedaliera.
Nonostante l’esito dell’accertamento, effettuato nel 2015 dallo specialista Antonello Cirnelli, avesse confermato le rimostranze della paziente e non fosse stato neppure contestato dal consulente tecnico dell’azienda sanitaria, la richiesta di risarcimento presentata dalla donna era rimasta insoddisfatta.
P.B., dopo aver inutilmente convocato la controparte davanti al mediatore per il tentativo obbligatorio di componimento stragiudiziale della vertenza, si è vista quindi costretta a citare in giudizio l’Asl 10 Veneto Orientale dinnanzi al tribunale di Venezia per ottenere il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, subìti per quelli che vengono ritenuti dalla paziente e dal legale “gravi errori commessi dal personale sanitario dell’ospedale di San Donà”.
La richiesta danni formulata ammonta a oltre 450 mila euro. Il processo è stato avviato alcune settimane fa. La prima udienza verrà celebrata a febbraio 2017.
Rubina Bon
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