Spunta un video “contro” Giulia. Il legale: «Macchina del fango»

Un ragazzo preso a frustate sui glutei, partecipa anche la ventenne di Mira.  L’avvocato Strampelli: impugneremo al Tar l’intera procedura di espulsione

MIRA. Spunta un nuovo video sul “battesimo del volo” alla Scuola dell’Aeronautica a Latina. Un video nel quale la “vittima”, che stavolta è un ragazzo, viene presto a frustate sui glutei. A dare tre colpi con un rametto è Giulia Jasmine Schiff, la ventenne di Mira espulsa dall’Accademia dell’Aeronautica di Pozzuoli per “insufficiente attitudine militare”, protagonista a sua volta di un video in cui era stato immortalato il suo rito dopo il primo volo da solista.

E ora di un caso che ha riacceso i riflettori su possibili episodi di nonnismo nelle forze armate. «Quel video diffuso nelle scorse ore rappresenta la macchina del fango contro Giulia», mette in chiaro l’avvocato della ventenne, Massimiliano Strampelli, «Giulia non ha mai fatto male a nessuno. Simulava per non essere presa in giro dagli altri».

Avvocato Strampelli, a poche ore dal video-denuncia di Giulia ne è spuntato un altro a ruoli invertiti.

«Giulia non ha mai partecipato a tutto questo. Fa solo finta. Sorprende che questo video esca proprio ora: è la macchina del fango contro la mia assistita che è già partita. C’è qualcuno, forse proprio qualche indagato, che vuole screditare la sua credibilità. Resto comunque sconcertato che questi video girino sui cellulari. Emerge in generale una sottovalutazone del fenomeno del nonnismo. Prima dell’imprudenza nell’avere salvato sul proprio dispositivo un video del genere, colpisce la poca empatia nei confronti della vittima. Per quanto riguarda il suo “battesimo del volo”, Giulia ha subìto decine di frustate ai glutei che le hanno lasciato ferite».

Il caso è scoppiato con la denuncia di Giulia alla Procura militare di Roma. Quali sono i reati che avete ipotizzato?

«Concorso in lesioni militari pluriaggravate, ingiuria militare ed abuso di autorità. Ma spetterà al pubblico ministero titolare del fascicolo qualificare i reati. Indagati? Ci sono, ma di più non posso dire».

All’inchiesta penale potrà affiancarsi un’azione amministrativa. Valuterete questa strada?

«Siamo intenzionati ad impugnare l’intera procedura di espulsione di Giulia davanti al Tar per capire se sia stata regolare e legittima. Chiaro che l’annullamento potrebbe comportare conseguenze anche per altri candidati in termini di posizionamento in graduatoria. Nei prossimi giorni presenteremo ricorso al Tar del Lazio nei confronti dell’amministrazione militare e anche dei colleghi che hanno partecipato al concorso, in tutto una dozzina di persone. Contiamo in una fissazione rapida dell’udienza camerale per la sospensiva».

E se il Tar accogliesse la sospensiva?

«Nel caso di un pronunciamento favorevole a Giulia, sarebbe disposto l’immediato reintegro nella forza armata. Giulia potrebbe così riprendere il percorso concorsuale. Ma è possibile anche che i giudici amministrativi chiedano una istruttoria sul punto, ovvero chiarimenti all’amministrazione militare per capire come sono avvenute le procedure concorsuali».

Che allieva era Giulia?

«Quello che è emerso dall’accesso agli atti è che Giulia aveva avuto voti brillantissimi quanto al comportamento nella fase del tirocinio, quella conseguente all’esito vittorioso del concorso, nella quale vengono fatte verifiche tra l’altro su motivazioni, relazioni, capacità di stare in gruppo. In questa prima fase, Giulia aveva riportato voti apicali. Viene definita come “ottimo elemento” e “un investimento per la forza armata”. Una persona capace di relazionarsi con gli altri, con forte motivazione al lavoro e al servizio».

Poi le cose erano cambiate.

«È strano come questi giudizi, nella fase dopo l’incorporazione a Pozzuoli, siano crollati. Ed è questa secondo noi l’illogicità dell’intera procedura. Siamo di fronte ad un elemento apicale che spicca: cosa succede per portarlo ad avere un giudizio negativo? È chiaro secondo noi come ci siano stati fattori che hanno influito su questo. Auspichiamo di fare chiarezza in sede di giudizio. Peraltro sono gli stessi accertamenti che il ministro ha richiesto allo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Sono stati investiti soldi e tempo su un allievo ufficiale che aveva una idoneità piena al volo e che poi viene espulso: non è un grave danno anche per le risorse erariali?».

Altro punto conteso è quello delle punizioni inflitte alla ragazza di Mira.

«Il numero è certamente anomalo, il che induce a una riflessioni su eventuali illegittimità amministrative. Giulia ha avuti 60 giorni di consegna, non potendosi allontanare dalla caserma e quindi non potendo fare ritorno a casa. Questo ha certamente influito su di lei». —


 

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