Spunta la convenzione “segreta” concessione gratuita per 30 anni

Cimitero di San Michele, l’accordo tra il Comune e il Comitato danese è stato sottoscritto nel 2005 Il testo non contiene riferimenti alla possibilità di allestire una foresteria all’interno dell’isola
Di Giovanna Pastega

SAN MICHELE. Finalmente è sbucata fuori. Sembrava scomparsa nel nulla. Poi l’altra sera nel corso dell’ultimo Consiglio di Municipalità si è materializzata. Stiamo parlando della Convenzione tra il Comune di Venezia e il Comitato ProVenezia Danimarca per la concessione gratuita trentennale dell’ex infermeria del Convento di San Michele, nella quale per più di due anni è stata gestita una “foresteria” con vista sulle tombe. A poterla visionare dopo una richiesta urgente di accesso agli atti, il consigliere Pietro Bortoluzzi.

Ma cosa c’è scritto esattamente nel testo della convenzione? Innanzitutto si parla di una concessione «per la realizzazione e l’amministrazione di un istituto danese di cultura», quindi almeno sulla carta nessuna foresteria. Nella premessa viene spiegato come il Comitato abbia manifestato «il desiderio di poter intervenire con opere di restauro e ristrutturazione» su una porzione del convento e a tal fine abbia realizzato tramite lavori di rilevazione tecnica di specialisti danesi «uno studio sulle condizioni dell’ala sud-ovest» del monastero. Studio preliminare che però non risulta agli atti perlomeno quelli consegnati a Bortoluzzi.

Nella convenzione si fa riferimento anche ad una lettera dell’agosto 2003 in cui «l’Ente Ecclesiastico conduttore dell’immobile» (cioè l’ordine monastico che prima lì alloggiava) avrebbe dato «formale assenso affinchè lo spazio» fosse «messo a disposizione del Comitato». Dopo questo imprimatur, già a inizi 2004 la Giunta avrebbe stabilito la predisposizione attraverso gli uffici competenti di tutti gli atti necessari all’insediamento del Komitèen.

Nel testo il Comune si impegna a concedere l’ex infermeria in comodato gratuito al Comitato danese specificando che «la convenzione ha durata di 30 anni a decorrere dalla data di avvio dei lavori di restauro».

Pertanto resta un mistero perché i danesi – stando allo scritto – abbiano preso possesso dell’immobile prima dell’inizio dei lavori. Tra le clausole essenziali viene sottolineato il divieto per il Comitato «di sub-concedere in tutto o in parte anche a livello gratuito l’immobile».

Ma veniamo al restauro. Nel testo non c’è alcuna quantificazione dell’importo dei lavori a fronte di una così lunga concessione.

Dunque la cifra di 3.400.000 € indicata in un comunicato stampa del Comune del gennaio 2005 come costo del restauro a carico dei danesi non appare nel documento. Unica specifica “tutti i costi inerenti e conseguenti il restauro (…) saranno a totale carico del Comitato Pro Venezia di Danimarca e tutti gli interventi dovranno essere preventivamente autorizzati dai competenti uffici comunali e dalla Soprintendenza ai BB.AA.».

Infine si fa riferimento alla possibilità di concordare tra le parti in qualsiasi momento integrazioni o modifiche alla concessione. Ed infatti a sorpresa sbuca fuori un’integrazione datata aprile 2006, dove a fronte della “necessità” da parte del Comitato danese di includere negli spazi dati in concessione anche quello adibito a farmacia, si specifica che a seguito del parere favorevole della direzione progettazione ed esecuzione lavori, la direzione Patrimonio ha stabilito con una «determinazione dirigenziale» di procedere all’integrazione della convenzione, concedendo al Comitato danese anche l’ex farmacia storica del Convento all’interno del cimitero di San Michele.

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