Sporcizia e degrado a Venezia, a San Marco scatta l’allarme pulizia: «Piazza al limite»
VENEZIA. Finché si parla di tubi innocenti e cantieri, passi. Si tratta pur sempre di opere di manutenzione del salotto di San Marco che - tra maree eccezionali e masegni dissestati - necessita di continua attenzione e tutto sommato il colpo d’occhio poco gradevole è accettato. Ma è la sporcizia e il degrado della Piazza, tra impalcature abbandonate sotto le Procuratie Nuove e il guano dei colombi ai piedi delle colonne e nelle parti superiori del porticato, a non andare giù ai commercianti della Piazza e ai passanti secondo cui la situazione non è degna della città. Senza contare i cestini della spazzatura, che nei giorni di maggior afflusso turistico sono riempiti fino a strabordare, o gli angoli tra Procuratie e Ala Napoleonica usati come discarica. «È un problema di tutta l’area marciana», conferma Claudio Vernier, presidente dell’associazione Piazza San Marco, «a lamentarsi sono gli stessi spazzini che si trovano di fronte a situazioni al limite. Poi c’è il problema della sporcizia della pavimentazione, ma di addetti alla pulizia con l’acqua io ne ho visti davvero pochissimi in tutti questi anni».
Già, l’acqua che nei momenti di marea sostenuta continua a coprire i masegni della Piazza è in realtà merce rara per la pulizia quotidiana di San Marco. Vale anche per gli stessi negozianti: chi è provvisto di un allacciamento alla rete idrica, contribuisce alla pulizia della porzione davanti al proprio ingresso. «Ma chi ne è sprovvisto non può», aggiunge Vernier, «e così la situazione si fa sempre più grave». I netturbini di Veritas passano e puliscono, ma nelle parti meno trafficate la vigilanza è difficile. Così si trovano cumuli di cicche di sigarette, cartacce, avanzi di cibo per la gioia di topi e gabbiani, che stazionano in vicinanza dei Caffè storici con i tavolini e a volte si avvicinano affamati ai clienti.
I guardians del Comune, sistemati lì apposta per porre un freno ai comportamenti incivili di chi usa gli scalini della Piazza come una postazione per i pic-nic, fanno quello che possono ma gli episodi da sanzionare sono continui. E sembra impossibile fermare la deriva.
Non solo. Sembrano ormai far parte dell’arredo le puntellature anti-smottamento comparse anni e anni fa e ancora immobili nella vota tra le Procuratie Nuove e l’Ala Napoleonica. Una grata in legno con nidi di piccioni sopra i fili elettrici. E i marmi anneriti che attendono una pulizia. La caduta di un’ala di un angelo in piazza San Marco a inizio anno aveva riacceso l’attenzione sullo stato di salute delle Procuratie Nuove, tra pavimentazione dissestata e fessurazioni. Insomma, non un gran biglietto da visita. Tra la piazzetta San Marco e il Museo Correr, poi, corre in parallelo alle Procuratie Nuove quello che è destinato a diventare prossimamente un nuovo percorso museale che, attraversando le corti interne, collegherà idealmente Palazzo Ducale all’Ala Napoleonica. Sono pronti a diventarlo, ma almeno fino a pochi mesi fa quei cortili interni tutto sembravano fuorché un museo a cielo aperto. Al loro interno sono conservate vere da pozzo di prestigio, sculture e capitelli. A maggio, però, la situazione era tutt’altro che degna di un museo. In molti casi le opere d’arte erano letteralmente a pochi centimetri da cataste di bancali e cartoni abbandonati. E poi calcinacci ammucchiati dentro i cantieri, assi in legno malconce appoggiate alle pareti. E ancora odori delle cucine dei bar, fili elettrici in bella mostra e stanze con le caldaie accessibili al pubblico. Un parziale riordino a fine maggio ha reso, oggi, la situazione più dignitosa. In attesa che i soldi, stanziati, vengano ora tradotti in cantieri. E interventi di pulizia.
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