Spopola “Mivago”, l'autore: "Video leggero, fatto per divertirsi"
VENEZIA. L’ha fatto per divertirsi, giura di non avere avuto secondi fini e di non riferirsi direttamente al degrado di cui tanto si è parlato in questa estate 2013, in cui la città lagunare è stata ed è tuttora al centro di mille polemiche. Eppure “Mivago”, la spassosa parodia dello spot televisivo di un sito di prenotazioni turistiche, ossia Trivago, da quando è stato caricato su YouTube e cioè neanche tre giorni, ha raccolto oltre 600 visualizzazioni. L’autore è Raffaele Femio, veneziano doc trasferito nell’hinterland, a Borbiago, nel tempo libero City Angel mestrino.
Un ritratto, il suo, del degrado a Venezia concentrato in pochi secondi. Si parla di canali che odorano di fogna, di “pantegane” morte, ma anche di acqua alta e della facilità con sui si pestano “ricordini” degli “amici a quattro zampe” mentre si alzano gli occhi al cielo rapiti dal fascino del volo dei “cocai” (i gabbiani).
«Non mi aspettavo questo grande successo», sorride al telefono, «l’ho fatto per gioco, ho la passione del montaggio video, mi ci sono messo per impegnare il tempo in un certo senso». Racconta: «Sono a casa per dei problemi alla schiena, così vedendo la pubblicità originale che viene trasmessa in tivù, dove c’è Venezia sullo sfondo, specialmente nell’ultima parte, mi è venuta l’ispirazione». Prosegue: «È un video leggero, ilare, ma senza alcun rimando al degrado, anche se concordo che vedendolo, possa anche suggerire quello».
E aggiunge: «Le scene in questione, sono cose che noi veneziani vediamo sempre, a cui siamo da sempre abituati». «Tra l’altro la voce di sottofondo non è veneziano tout court, ma è più uno slang di campagna, perché “mi vago” è un dialetto misto, veneziano e “campagnolo” insieme, ed è stato ancora più difficile per me, perché io parlo in veneziano». Spiega: «Mi stupisce che sia piaciuto, non avevo vene di polemica». A sua moglie, il video è piaciuto, così come agli amici, che l’hanno condiviso in Facebook, dove ha spopolato, proprio perché in una fase tanto delicata per Venezia, ha toccato delle corde sensibili e colpito nel segno
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