Spionaggio industriale ex lavoratori a processo

Santa Maria di Sala. Davanti alla giudice l’allora responsabile vendite e tre agenti A giudizio pure il titolare e il nipote per aver violato la mail privata del dipendente
SANTA MARIA DI SALA. La rottura del rapporto professionale tra il responsabile vendite e tre agenti da una parte e la proprietà dall’altra finisce in tribunale. Non per questioni contrattuali, bensì per una storia di “spionaggio”. Ieri, davanti alla giudice monocratica Sara Natto, si è aperto il processo che vede sul banco degli imputati l’ex dipendente e i tre agenti, ma anche il titolare della società e il nipote.


Alessandro Donnini, 43 anni di Mestre (avvocato Marco Borella), ex responsabile delle vendite della “EDG” di Borgoricco (Padova) - ditta di articoli di arredo e di design - e gli agenti Gian Luca Glicino, 40 anni della provincia di Biella (avvocato Gian Antonio Maggio), Ambrogio Bottalico, 41 anni di Bari (avvocato Maria Antonella Spadone) e Marco Monzani, 51 anni della provincia di Lecco (avvocato Gian Antonio Maggio) sono accusati di rivelazione del segreto professionale in concorso per fatti che risalgono fino al settembre 2013. Stando al capo d’imputazione, i quattro, «in virtù del rapporto di lavoro con l’impresa “EGD” di Borgoricco, erano a conoscenza dei dati relativi al “pacchetto clienti” e ingiustamente li rivelavano, in particolare e fra l’altro, alla concorrente società tedesca “Gasper” o, comunque, li impiegavano a proprio profitto o a profitto della società tedesca».


Luigi Enzo De Gasperi, 65 anni di Borgoricco, in qualità di titolare della “EDG”, è dunque la parte offesa per quanto riguarda il reato di rivelazione del segreto professionale. Ma è anche imputato, assieme al nipote Sandro De Gasperi, 46 anni di Borgoricco (entrambi difesi dall’avvocato Luigino Martellato) e dovrà rispondere dell’accusa di accesso abusivo al sistema informatico. Secondo le accuse mosse ai De Gasperi dalla Procura distrettuale veneziana (competente per questo tipo di reati), «si introducevano abusivamente nel sistema informatico o telematico di Alessandro, in particolare nella casella di posta elettronica personale, protetto da password che era memorizzata nel suo smartphone aziendale, contro la sua volontà». Proprio dalla visione delle mail personali di Donnini sarebbe venuto alla luce il contatto con la ditta concorrente. Fatti, questi, avvenuti a Santa Maria di Sala nel settembre 2013.


Ieri in tribunale a piazzale Roma è stata celebrata l’udienza filtro del duplice procedimento. Si torna davanti alla giudice monocratica il 15 gennaio 2018 quando il processo entrerà nel vivo.


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