Spinea silenzia la movida chi sgarra chiude 3 giorni
Dopo Mirano, un altro Comune impone norme contro il disturbo della quiete In bar e locali niente musica all’esterno dopo le 23,30 e obbligo di tener pulito
SPINEA. Il Comune mette il silenziatore alla movida. Spinea come Mirano, ormai terra di happy-hour e apericene che talvolta, complici le aperture di nuovi locali, hanno creato problemi alla quiete pubblica. Lamentele continue, ma anche esposti formali, hanno spinto il sindaco Silvano Checchin a firmare l’ordinanza che regola orari di rumori e suoni attorno ai pubblici esercizi, per prevenire e reprimere schiamazzi e comportamenti molesti.
Stop a musica e rumori già alle 22 durante la settimana, tolleranza fino massimo alle 23. 30 nel week-end (22. 30 la domenica). Previste multe da 100 a 500 euro per i trasgressori e la chiusura del locale per tre giorni per i recidivi. L’ordinanza è già operativa. In particolare il provvedimento vieta musica, schiamazzi, assembramenti chiassosi e rumori molesti dalle 22 alle 7 del mattino. I titolari degli esercizi pubblici dovranno inoltre provvedere a contenere gli schiamazzi e ogni altro comportamento degli avventori che possa causare disturbo, in particolare nei plateatici e nelle aree esterne adiacenti al locale. I locali dovranno inoltre osservare rigorosi orari di emissione di rumori udibili all’esterno: dal lunedì al giovedì non oltre le 22, venerdì e sabato non oltre le 23. 30, domenica non oltre le 22. 30. Dopo questi orari gli impianti audio potranno essere usati soltanto all’interno, nel rispetto dei limiti di legge e in maniera tale da non essere avvertiti all’esterno.
Obblighi anche per quanto riguarda la pulizia: i gestori dovranno rimuovere entro un’ora dalla chiusura bicchieri, piatti, rifiuti in genere, non solo nei tavoli esterni, ma in tutta l’area compresa nei 20 metri dal perimetro del locale. Salate le sanzioni previste per i trasgressori, su cui vigilerà la polizia locale e le forze dell’ordine in genere: si va dai 100 euro per la prima violazione, 200 per la seconda, 500 per le successive, con la possibilità per il sindaco di far chiude il locale per tre giorni in caso di grave recidività già alla seconda infrazione. «I cittadini hanno richiesto interventi di limitazione dell’inquinamento acustico e disturbo della quiete provocati da sorgenti sonore soprattutto attorno ad alcuni locali di particolare attrattiva», giustifica il provvedimento il sindaco Silvano Checchin. Un’ordinanza simile, per non dire identica, è già stata adottata anni fa nella vicina Mirano, che negli ultimi anni ha esportato la movida nei centri vicini, Spinea, ma anche Noale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video