Spinea, profugo chiede 50 centesimi per pulire le strade
SPINEA. Non conosciamo il nome. E non sappiamo nemmeno la sua nazionalità. Ma non è importante. Di certo parla un discreto italiano. Ma non ha una casa. Non ha un lavoro né un tetto. Per lui il tetto è il cielo, le lampadine sono le stelle e il sole, il letto un ammasso di coperte e giubbotti. L’aiuto gli arrivava da quei pochi passanti che gli lasciavano qualcosa finché dentro di lui è scattata una molla che non tutti hanno. E non importa se sei italiano, europeo, asiatico, africano o americano. O lo hai o non lo hai. Si chiama orgoglio. È allora, una mattina fredda di qualche giorno fa, che il nostro amico sente dentro di sé accendersi un fuoco diverso, una spinta a essere uguali a quei tanti passanti che andavano su e giù ben coperti dai loro giacconi firmati che non lo degnavano di uno sguardo a Spinea nel quartiere del Villaggio dei Fiori in viale Sanremo di fronte ex Coop. Prende un pennarello, un pezzo di cartone e scrive una frase: «Gentile signore e signori, desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l’elemosina! Da oggi terrò pulite le vostre strade. Vi chiedo soltanto un contributo di soli 50 centesimi per il mio lavoro. Buste, scope, palette e altro materiale per la pulizia sono bene accetti. Grazie per le vostre contribuzioni». E così ha fatto. Da alcuni giorni viale Sanremo è tenuto pulito da lui. Raccoglie le spazzature lasciate fuori dai cassonetti, le sigarette buttate per terra, le buste e le cartacce e, se riesce, pulisce anche il muso delle auto in sosta. Adesso gli abitanti sono soddisfatti di vedere la loro via pulita e sui social scoppiano gli applausi e gli incitamenti per questo giovane ragazzo che non vuole essere intervistato e tutti lo additano come un esempio da seguire. Lui non vuole rilasciare interviste si limita a dire: «Ciò che faccio è scritto lì» (indicando il cartello). Basta che ci sia solo un po’di buon senso: che non arrivi un poliziotto troppo ligio da multarlo perché sta facendo il lavoro che dovrebbe fare Veritas o il Comune e che i cittadini capiscano che un ragazzo così umile meriterebbe più di 50 centesimi. «Forse meriterebbe un’occasione, uno di quei treni che passano solo una volta nella vita», osserva un residente. «Forse lui lo meriterebbe e, finalmente, si sentirebbe uguale a tutti coloro secondo cui chi beve pioggia e mangia cemento non merita nemmeno uno sguardo».
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