Furto da 300 mila euro all’imprenditore: «Diecimila euro a chi mi aiuta a trovare i ladri»
Razzia la notte di Capodanno a Spinea: maxi furto e appartamento devastato. Imprenditore mette una taglia da diecimila euro per avere informazioni sui responsabili
La notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, in via Leopardi a Spinea, si è consumato un furto di proporzioni eccezionali. Approfittando dell’assenza degli inquilini, i ladri hanno messo a soqquadro due appartamenti appartenenti a due famiglie di parenti.
Un bottino da 300 mila euro
Il colpo ha fruttato circa 300 mila euro, considerando una preziosa collezione di orologi di lusso, contanti e altri beni materiali. I ladri non si sono fermati agli oggetti di valore: hanno sventrato mobili, divelto cassetti e persino rubato alcolici e cibo dalle cucine.
Taglia di 10 mila euro per trovare i responsabili
Le vittime, dopo aver denunciato il furto alle forze dell’ordine, hanno deciso di offrire una taglia di 10 mila euro a chiunque fornisca informazioni, foto o video utili a identificare i colpevoli. Questo gesto ha suscitato un acceso dibattito tra i residenti.
La dinamica del furto
Non è ancora del tutto chiaro come i ladri siano riusciti a entrare. Un piccone, probabilmente usato come piede di porco, è stato trovato in uno degli appartamenti. Si ipotizza che la banda abbia forzato una porta finestra. La presenza di telecamere nella zona potrebbe fornire elementi utili alle indagini.
La denuncia del proprietario
S.H., uno dei proprietari derubati e imprenditore di origine albanese, era all’estero al momento del furto. «Sono 29 anni che vivo in Italia e da 15 sono cittadino italiano. Ho lavorato tutta la vita per costruire la mia azienda e ora non mi sento più sicuro», ha dichiarato. S.H. ha spiegato di voler tentare ogni strada per scoprire chi sia stato a derubarlo, motivando così l’idea della taglia.
Il dibattito tra residenti
Il gesto ha diviso l’opinione pubblica. I detrattori sostengono che «non si può pensare di farsi giustizia da soli» e che ogni informazione dovrebbe essere comunicata alle forze dell’ordine. I favorevoli, soprattutto tra coloro che hanno vissuto situazioni simili, comprendono l’esasperazione delle vittime. «Anche a casa mia hanno rubato e le possibilità di recuperare qualcosa sono sempre basse», afferma un residente del Graspo d’Uva.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia