Spinea, è morto a 67 anni l’ex sindaco Loris Manente

Malato da tempo, si è spento la sera di San Silvestro. Checchin: «Ha saputo dare al Comune servizi qualificati». La sua impronta nel volontariato locale

SPINEA. È scomparso a 67 anni la sera di San Silvestro Loris Manente, ex sindaco di Spinea negli anni Ottanta, poi impiegato con ruoli di responsabilità in importanti società o enti del territorio, dalla Save al Casinò di Venezia, dall’Arpav alla Società autostrade Venezia-Padova.

Una scomparsa prematura la sua, ma purtroppo segnata dalla malattia che lo aveva colpito e che lo ha strappato alla famiglia a poche ore dall’inizio del nuovo anno. Un lutto che ha lasciato costernati molti colleghi, ex compagni di partito e cittadini.

Iscritto dal 1970 al Psi, con i simboli del socialismo nel 1980 fu eletto sindaco della sua Spinea, governandola per dieci anni fino al 1990. Durante il suo lungo mandato Manente ha proseguito un percorso amministrativo iniziato già alla fine degli anni Sessanta, con l’obiettivo di dotare Spinea di servizi scolastici, culturali e sportivi, a cominciare dal parco Nuove Gemme, il polmone verde della città apprezzato da tutti.

A ricordare quegli anni e l’operato di Manente è, anche a nome della famiglia, l’attuale sindaco della città, Silvano Checchin: «Loris ha saputo non solo dotare la città di più strutture e spazi pubblici, ma con la sua trascinante capacità di coinvolgere le persone ha contribuito anche ad allargare e rendere sempre più consistente la presenza delle associazioni di volontariato, culturali e sportive. Accanto a queste consolidate esperienze, in quel periodo, proprio a Spinea, partì un’innovativa esperienza di coinvolgimento e partecipazione da parte di decine di persone che diedero vita ai centri di aggregazione di quartiere, impropriamente definiti centri per anziani».

Checchin ricorda come le sue intuizioni furono determinanti per Spinea: «La sua capacità di stare tra la gente e di interpretarne i bisogni e le potenzialità propositive», aggiunge, «ha fatto in modo che la città, passata da 10 a 20 mila abitanti in pochissimo tempo, potesse contare sui servizi pubblici più necessari e qualificanti».

Finita l’esperienza amministrativa Manente ricoprì incarichi di responsabilità in Save, al Casinò, all’Arpav e alla società autostrade Venezia-Padova. Da anni era anche impegnato nell’associazionismo, la sua seconda “casa”, come volontario al centro Don Milani fondato da don Franco De Pieri e che lui stesso contribuì a far crescere e affermare come struttura di accoglienza per i ragazzi meno fortunati.

Manente lascia la moglie Elena e i figli Alberto e Francesca: «Il mio pensiero va a loro», conclude Checchin, «che l’hanno amorevolmente assistito durante questo difficile periodo. A loro va l’abbraccio commosso mio, del Consiglio comunale e della giunta: è stato un sindaco amato e rispettato. Gli dobbiamo un saluto che è anche segno di gratitudine e affetto per un uomo che ha saputo rendere Spinea una città vivibile e partecipata».

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