Spinea, Curreli se ne va maggioranza in bilico

Critiche sulla viabilità, la lista civica 585 toglie l’appoggio al centrosinistra Il sindaco Checchin: «Vado avanti con il programma fino alla sfiducia formale»

SPINEA. Via anche Pietro Curreli: la maggioranza perde un altro pezzo e adesso i problemi di tenuta si fanno seri. A un anno dal rinnovo del Consiglio comunale anche la civica 585 toglie l’appoggio al centrosinistra: se ne va il terzo consigliere in pochi mesi, dopo Alfonso Delfino (Idv) e Maurizio Di Flavia (Gruppo misto, ex Pd).

Ieri Curreli ha depositato in Comune la lettera con cui il direttivo della 585, la lista dei comitati della viabilità di Spinea, ufficializza l’addio e conferma il passaggio tra le fila dell’opposizione, a causa del mancato ritorno al doppio senso di via Matteotti.

Il sindaco Silvano Checchin rimane con 11 consiglieri, mentre nella variegata minoranza che comprende Pdl, Lega, civiche di Tessari, Idv, Gruppo misto e ora anche la 585, sono in 10. Anche una sola assenza nelle fila del Pd può ora mettere nei guai il sindaco e la maggioranza, già sfiduciata a fine febbraio dal voto politico che ha visto il Pd superato dal Movimento 5 stelle.

«Riteniamo conclusa la fase di sostegno della lista 585-comitati all’attuale maggioranza», scrive il direttivo, «valuteremo l’eventualità che Curreli rassegni le dimissioni per marcare il distacco da una giunta che, pur consapevole del grave problema sorto con la messa a senso unico di via Matteotti, non è stata in grado di risolvere le problematiche conseguenti, a cominciare dall’aumento del traffico su strade e quartieri». Curreli dal canto suo afferma: «Se resterò, voterò contro o mi asterrò, a seconda dei casi: voti a questa maggioranza non ne garantiremo più». Curreli potrebbe anche dimettersi dal Consiglio e al suo posto subentrare il primo dei non eletti, Gianni Causin, oppure, come vorrebbe il direttivo, Massimo De Bortoli. Lo deciderà il congresso della civica nei prossimi giorni. Resta in ogni caso a rischio il numero legale.

Se Checchin cadesse su temi di bilancio, non resterebbe che la crisi: il Consiglio verrebbe sciolto e il Comune commissariato fino al voto. Resta per ora salva solo la giunta: l’assessore alla Viabilità Gianpier Chinellato, dell’Udc, alleato con la lista 585, rimane infatti fedele al sindaco. «Era nell’aria», commenta Checchin, «ma ribadisco che scelte irreversibili sulla viabilità noi non ne faremo finché non sarà varato un piano generale del traffico e completato l’iter della ciclabile su via Roma e su piazza Marconi». Poi una velata sfida ai transfughi: «Andiamo avanti col programma, resto in sella finché non arriverà una sfiducia formale».

Filippo De Gaspari

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