Spinea, bimba incastrata nella porta del Despar
SPINEA. La porta scorrevole si chiude, bimba di un anno e mezzo incastrata con la testa all’uscita dal supermercato. Trauma cranico, per fortuna lieve, per lei e adesso i genitori chiedono i danni al punto vendita. È successo al Despar di via Fermi, in centro a Spinea.
Sono le 18.20 di mercoledì della scorsa settimana: mamma e nonna della bambina stanno pagando alle casse dopo aver fatto la spesa, la piccola si avvicina con passo incerto all’uscita, affascinata forse da quelle porte di vetro che si aprono e si chiudono da sole. Si ferma a guardarle, passa una cliente e le vetrate si aprono davanti a lei. Per la piccola un invito a provarci: a un anno e mezzo la voglia di scoprire e giocare è incontenibile. La mamma, una ventiduenne del posto, sta finendo di imbustare la spesa e la chiama, poi quando vede che sta correndo fuori va a fermarla, ma è troppo tardi: la piccola è già nel varco d’uscita, proprio nel momento in cui le porte, inspiegabilmente, si chiudono su di lei.
La bimba resta così incastrata tra le ante, grida e richiama l’attenzione dei clienti e del personale. Fortunatamente viene liberata quasi subito: ci pensa proprio la mamma, forzando le porte con le mani. La bimba è libera, ma dolorante. Piange.
«Quando siamo arrivati a casa all’improvviso la mano di mia figlia si è gonfiata», spiega la ragazza, «così siamo andati in Pronto soccorso, abbiamo raccontato ai medici la vicenda ed è emerso che mia figlia aveva anche un lieve trauma cranico». Ora sta meglio.
A quel punto i genitori della piccola hanno deciso di tornare al supermercato per parlare con il direttore. «L’incidente ci può stare», continua la giovane madre, «ma dopo che la direzione del supermercato ci ha comunicato che la porta funziona benissimo abbiamo deciso di muoverci. Ci sono dei testimoni che hanno visto la scena: mia nonna, che è cliente abituale, e la cassiera, che è sbiancata alla vista di mia figlia incastrata fra le due porte, non accetto che si alluda al fatto che ci siamo inventate tutto».
Ma cosa può essere successo? Possibile che la fotocellula della porta non abbia visto l’ostacolo, per quanto minuto? La famiglia della piccola si è rivolta all’Adico, Associazione dei consumatori, che con il proprio ufficio legale chiederà i danni alla Despar.
La replica del direttore, Giorgio Simion: «Non ero presente quel giorno e non capisco come possa essere successo, visto che la porta funzionava prima e ha funzionato dopo. Non c’è stato dunque alcun guasto. Dispiace per l’accaduto e chiediamo scusa alla famiglia della bambina, ma se ci sono responsabilità andranno accertate, poi nel caso ci penserà l’assicurazione».
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