Spider Man a Venezia, benvenuti a Hollywood. L’emozione delle comparse: «Ci sono anch’io»
VENEZIA. Sveglia all’alba, per qualcuno anche prima. Cellulari “sequestrati”, identità registrate con largo anticipo e bocche da tenere assolutamente cucite. Oltre a tanti punti interrogativi. Non è la situazione di qualche caserma speciale, ma quella del set del nuovo Spider Man: Far From Home diretto da Jon Watts e in questi giorni, come annunciato da tempo, con base a Venezia, dopo Londra e Praga. Al centro di tutto loro, le comparse: circa 150 persone, in gran parte giovani e universitari, molti veneziani, tanti veneti.
Si erano messi in coda in duemila, di mattina presto, tra il 28 e il 30 agosto scorsi a Venezia e Mestre, per le selezioni. Un mese di attesa e, lo scorso fine settimana, se qualcuno aveva perso le speranze, è invece arrivata la chiamata: «il casting è andato bene: sei convocato per la prova costumi».
Una telefonata che a molti ha fatto fare i salti di gioia. Non tanto per il compenso, si parla di circa 90 euro lordi al giorno per 10 ore di riprese, ma piuttosto per dire «io c’ero». Arrivare a tu per tu, o perlomeno “intercettare” tra un volo e l’altro Tom Holland, nei panni di Spider Man o vedere Jake Gyllenhaal che sul set si trasforma in Mysterio, non è cosa da tutti i giorni.
Il tutto in una cornice di luci, apparecchiature e star, per almeno tre intere giornate, porterà di nuovo un grande spicchio di Hollywood a Venezia. Tra martedì e ieri le prime prove costumi, in più sale di un complesso a pochissima distanza da piazza San Marco, vicino al Ponte dei Sospiri, segnalato solo tramite dei generici cartelli marchiati “prova costumi”.
È qui che in ogni caso dovranno presentarsi i selezionati anche nei giorni delle riprese e alle 5 del mattino, sulla base delle convocazioni che potrebbero arrivare telefonicamente anche la sera prima, probabilmente in un tentativo di mantenere il massimo riserbo. Massima disponibilità e sveglia di buon’ora, insomma, per arrivare in tempo “all’appello” (aspetto non agevole per chi giunge dalla terraferma). E poi via, dietro agli addetti a seguire le indicazioni, ad armarsi di pazienza, ad aspettare il ciak.
Le prove costumi di questi giorni, dopo aver comunicato taglie e numero di scarpe, non sono solo state l’occasione per indossare gli abiti scelti dalla produzione, perlopiù estivi, “da turisti” , ma anche quella per capire qualcosa in più del set. Tutto, infatti, è vago e top secret: pochissimi i punti fermi.
Non resta quindi, con sana curiosità, che provare a captare qualche frase qua e là da parte degli addetti ai lavori. Tra le ipotesi principali, comunque, è che il regista abbia scelto di mantenere tutte le caratteristiche della città lagunare e che quindi parte delle comparse venga chiamata e vestire tra le calli i panni di un caricaturista, ambulante o venditore al mercato di Rialto.
Chissà invece se la calma di qualche calle nascosta possa venire stravolta dalle riprese in piazza San Marco, come già avvenuto nelle riprese in una piazza di Praga, dove le comparse sono state chiamate a simulare un momento di caos, correndo a destra e sinistra in una scena di pieno panico. Qualcosa del genere potrebbe materializzarsi già nella giornata di oggi.
Entro fine settimana, comunque, il set avrà senz’altro da sfondo San Marco e Rialto. L’1 e il 2 ottobre, invece, per alcuni di loro, scelti appositamente per il tipo di riprese, niente centro storico, ma aeroporto Marco Polo.
È qui che si materializzerà il set. Tra trolley, nastri dei bagagli lo scalo verrà con ogni probabilità reso invalicabile, da mattina a sera. Fatica? Stress? Macché, finchè si potrà dire «io c’ero». —
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