Spiaggia invasa dai rifiuti, è polemica

Jesolo accusa i Comuni lungo l’asta del Piave di non aver controllato gli scarichi di erba nel fiume
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO- LA SPIAGGIA IN ZONA PIAZZA TORINO DOPO LE FORTI PIOGGIE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO- LA SPIAGGIA IN ZONA PIAZZA TORINO DOPO LE FORTI PIOGGIE

JESOLO. Riunione urgente all’Alisea Spa sulla questione detriti sulle spiagge, il presidente Gianni Dalla Mora chiama a rapporto i consorzi per decidere come intervenire nella pulizia della spiaggia dagli sfalci dell’erba. Quelli scaricati dalla foce del Piave e comparsi in bella vista sulla spiaggia domenica mattina sono la prova che lungo l’asta del fiume sono in molti, troppi, a non rispettare le regole. La pioggia ha fatto crescere l’erba molto alta nei terreni privati e anche in quelli pubblici.

Nei giorni scorsi lo sfalcio ha evidentemente convinto molti che hanno tagliato l’erba ad abbandonare i rifiuti nel fiume che poi ha scaricato tutto in mare e, con le correnti marine, sulle spiagge tra piazza Torino e Milano.

Il presidente della Federconsorzi Renato Cattai ha subito lanciato l’allarme invocando un intervento del Comune presso la Regione. Nessuna accusa alla giunta, ma l’idea di un’opera di sensibilizzazione nei confronti dei Comuni lungo il Piave e in Regione per porre fine a questa abitudine estremamente dannosa per l’immagine della città e soprattutto per le sue casse. Jesolo deve sopportare i costi della pulizia dell’arenile nella stagione invernale, ma adesso arrivano costi aggiuntivi per liberarsi di queste erbacce e nuovi rifiuti. Alisea, infatti, sta approntano un piano di raccolta straordinaria per i quintali di erba e ramaglie, operazione che sarà effettuata nella notte, in modo tale che la spiaggia sia perfettamente pulita e senza disagi per gli ospiti della località.

Il sindaco, Valerio Zoggia, ha ricordato che tante volte sono stati sollecitati interventi: «Sul nostro territorio ovviamente questo scarico è vietato severamente, ma non possiamo fare nulla per gli altri Comuni dove evidentemente c’è chi non rispetta le regole o non le fa rispettare».

Cattai ha suggerito alle altre amministrazioni comunali sull’asta del Piave di inasprire le sanzioni e i controlli, ma finora nessuno ha fatto nulla.

Solo la Regione potrebbe imporlo vista l’emergenza. «Purtroppo non possiamo che sospettare di chi sfalcia i terreni privati e non vorremmo che lo facesse anche qualche amministrazione», dice Dalla Mora, «sono arrivati davvero quintali di detriti e qualcuno ha ben pensato di liberarsene per risparmiare i costi di conferimento che ora saranno a nostro carico. Mercoledì sera ci troveremo con i consorzi per discutere cosa fare per affrontare questa situazione». (g.ca.)

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