Spiaggia dell’Aeronautica a rischio chiusura
SOTTOMARINA. Lo stabilimento balneare dell’Aeronautica militare potrebbe rimanere chiuso.
Dopo 45 anni stagioni, la spiaggia gestita dall’arma aeronautica rischia di rimanere chiusa per la mancanza di risorse e personale per poter garantire la normale apertura. I tre bandi effettuati dal comando di Padova per trovare una società terza che si occupi della gestione sono andati deserti e i tempi ormai stringono. Lo stabilimento non ospitava solo le famiglie dei militari, ma offriva spazi gratuiti a molte associazioni di volontariato e ai bambini di Chernobyl durante i soggiorni di cura. La porzione di arenile affidata all’Aeronautica è di competenza della Capitaneria di porto. La spiaggia è stata concessa per la prima volta all’arma nel 1971 su iniziativa dei militari che operavano nella base missilistica di Ca’ Bianca che si erano autotassati per avviare il servizio. «Negli anni la struttura è migliorata», spiega Paolo Belfiori, presidente dell’associazione Aeronautica Chioggia, «tanto da ospitare centinaia di famiglie della base, ma non solo. Si dava ospitalità a tutto il personale del Ministero della difesa, alle associazioni locali che operano nel sociale, come l’Anffas, e ai bambini di Chernobyl». Nel 1995 la base di Ca’ Bianca viene dismessa, il personale viene trasferito nelle sedi più vicine e lo stabilimento passa in gestione al comando di Bagnoli fino al 2008 quando viene chiuso. La gestione passa alla I Brigata aerea di Padova e alla sua dismissione al II Reparto di manutenzione missili di Padova. Lo stabilimento è sempre stato gestito direttamente dal personale dell’Aeronautica che a titolo di volontariato allestiva le strutture e gestiva il punto ristoro. «Ora non ci sono più le risorse e il personale per farlo», spiega Belfiori, «per questo il comando di Padova ha cercato tramite bando qualche società che potesse prendere in mano la gestione, ma tre bandi, di cui l’ultimo con scadenza 2 maggio, sono andati deserti e ora temiamo davvero che lo stabilimento possa rimanere chiuso». La prospettiva più verosimile a questo punto è che l’Aeronautica rinunci alla concessione dopo 45 anni e che la Capitaneria riprenda pieno possesso dell’area demaniale scegliendo altre strade. «Sarebbe davvero un peccato», spiega Belfiori, «è ormai mezzo secolo che siamo presenti a Sottomarina con uno stabilimento balneare che non è solo un punto di ritrovo per il personale dell’Aeronautica, in servizio e in pensione, ma anche un luogo di svago e di benessere per molti bambini, anche disabili, a cui viene garantita la possibilità di andare in spiaggia». (e.b.a.)
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