Spiaggia della Pineta di Jesolo, lavori in corso tra dune e ruspe
JESOLO. Una domenica tra le dune. Non quelle naturali che un tempo proteggevano la spiaggia, ma quelle artificiali che accatastano la sabbia per coprire l’erosione e gli scandali di una pineta che sta scomparendo di anno in anno. La spiaggia è ancora a metà e i lavori di ripascimento sono in corso a stagione iniziata. Nonostante questo, domenica 22 i bagnanti non hanno rinunciato alla spiaggia, passeggiando tra dune di sabbia ancora da distendere e torrette di salvataggio immerse nell’acqua. La sua morfologia è cambiata, non senza polemiche. Per il Corpus Domini la spiaggia dovrebbe essere pronta, come ha annunciato la Federconsorzi, ma non sarà facile.
Intanto gli operatori hanno dovuto sborsare 100 mila euro quale prestito d’onore che un giorno dovrà essere restituito, si spera, dalla Regione. E alcuni hanno speso altri soldi per iniziare a distendere la sabbia. Altrimenti le ruspe sarebbero state ferme. Forza Jesolo, con Nicola Manente, ha battuto passo dopo passo la spiaggia della Pineta, suo campo di battaglia ormai da anni. «Uno scandalo», sbotta Manente, «davanti al chiosco “Da Nini” di Alberto Striatto c’è ancora la sabbia accumulata. Dovrebbe iniziare lo spianamento, tempo permettendo. L’ultimo Consorzio Pineta2000 ha ottenuto venerdì scorso il litorale fruibile per posizionare lettini ed ombrelloni. A tempo di record, sabato, avevano disposto oltre il 50% dei posti spiaggia. Ma la notizia tragicomica è che i soci di quest'ultimo Consorzio hanno dovuto pagare oltre 10.000 euro per farsi distendere la sabbia. Una delle torrette di salvataggio è immersa in acqua, a dimostrazione di come la spiaggia sia cambiata nella sua morfologia e profondità».
«Non è accettabile», aggiunge Manente, «costringere gli operatori della Pineta a lavorare da oltre dieci anni in perenne emergenza. A partire dal confine con il Villaggio Marzotto fino all’accesso dedicato a Dragan Cigan, ogni inizio stagione viene procrastinata la data di apertura degli stabilimenti e dei chioschi. Confidiamo nell’interessamento diretto del vicepresidente della Regione Forcolin».
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