Spiaggia come un suk Decine gli abusivi Operatori in rivolta
SOTTOMARINA. Battigia trasformata in un suk. Con il sole sono arrivati finalmente i turisti, ma sono arrivati anche puntuali i venditori abusivi, in taluni casi clandestini, che propongono in riva al mare un vero e proprio mercato del tutto irregolare.
La presenza, notata da tutti negli ultimi giorni, è stata anche ripresa in un video che sta girando nei social network suscitando parecchie polemiche. Le licenze rilasciate dal Comune per esercitare attività commerciale sulla battigia sono 23 e comprendono anche la rivendita di generi alimentari. Quelle non alimentari sono 11. Ma basta percorrere qualche metro in riva al mare per accorgersi subito che la teoria di banchetti improvvisati supera di gran lunga il numero delle autorizzazioni. È quindi evidente che si tratta di ambulanti abusivi che esercitano al di fuori delle regole. In molti casi vendono merce contraffatta perché i prezzi esposti non sono compatibili con prodotti con marchio originale e per molti c’è anche il sospetto che si tratta di immigrati clandestini. Uno scenario quindi che oltre a rappresentare un’immagine disordinata e poco decorosa dalla spiaggia fa ipotizzare anche violazioni di legge. Purtroppo lo stesso scenario si ripete puntuale ad ogni stagione balneare, malgrado le continue segnalazioni e i controlli che periodicamente vengono messi in atto con blitz interforze. Quest’anno la stagione è iniziata in ritardo, dopo un maggio inclemente, e la presenza degli ambulanti abusivi ha urtato ancora di più i nervi degli operatori turistici.
«Il paradosso si è verificato una quindicina di giorni fa», raccontano alcuni titolari di stabilimenti balneari, «quando a fronte di una decina di turisti temerari del freddo lungo l’arenile si contava almeno il doppio di ambulanti. In spiaggia non c’era nessuno eccetto loro». Ora col sole la presenza è cresciuta esponenzialmente e la battigia assomiglia più ad un suk con merce esposta su lenzuola, banchetti di legno, di cartone, stendini e asciugamani.
«Qui non c’è rispetto di nessun punto del regolamento sul commercio ambulante in area demaniale», sostiene il consigliere comunale del Pdl, Beniamino Boscolo Capon, «l’arenile somiglia ad una casbah con forti problemi di irregolarità sia sul fronte dei permessi che su quello delle merce venduta e dalla provenienza dei rivenditori. Serve con urgenza un intervento massiccio delle forze dell’ordine e dell’amministrazione».
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