Spiagge mangiate dal mare. «Sì alla diga»

Tutti gli amministratori chiedono interventi definitivi: ora la barriera sommersa, basta gettare soldi nel ripascimento
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Pioggia e raffiche di vento di Libeccio, arriva un altro duro colpo per la costa veneziana che non patisce solo le calde folate dello Scirocco. Le località più colpite sono state Jesolo, ma anche Bibione e parte di Eraclea mare. Meno esposte, Caorle e Porto Santa Margherita e anche Cavallino Treporti che se la sono cavata solo con qualche ondata di troppo. Ma l’allarme generale è solo rinviato.

Nella zona Est del lido di Jesolo, in Pineta, il mare ha creato ancora una volta uno scalino di oltre un metro, oltrepassando le torrette del salvataggio. Ormai una costante dopo che il mare ha minacciato la costa già a fine stagione.

A Bibione, mare alto in piazzale Zenith e verso il faro, mentre la pioggia ha creato disagi anche alle spalle della spiaggia, nelle zone di San Michele e Cesarolo. Il sindaco di San Michele-Bibione, Pasqualino Codognotto, è apparso preoccupato: «Un’altra mareggiata, ancora lo scalino che si è formato sulla spiaggia, tra i 40 centimetri e il mezzo metro. Dobbiamo prendere coscienza che al più presto deve essere studiata una soluzione con tutti i sindaci della costa e naturalmente la Regione e i tecnici. Lo studio effettuato finora presenta molti dubbi».

C’è una presa di coscienza che il solo ripascimento (cioè prendere sabbia al largo e portarla sulle spiagge, intervento costosissimo che letteralmente getta milioni di euro in mare) non potrà più bastare e che una protezione strutturale debba essere realizzata entro un paio d'anni. Sulla stessa linea il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, sostenitore delle barriere soffolte che spinge per la ricerca comunque di una soluzione condivisa prima che la spiaggia della costa veneziana rischi davvero di sparire.

A Jesolo il sindaco, Valerio Zoggia, guarda alla Regione: «Ci hanno promesso un intervento risolutivo, ma ancora non sappiamo cosa si farà per la prossima estate. Non ci resta che la conta dei danni che poi invieremo nel dettaglio».

Anche il consigliere di maggioranza in Tutti per Jesolo Luigi Serafin, invoca interventi certi e vera programmazione.

A Jesolo, la polemica politica si accende. Forza Jesolo, associazione presieduta da Nicola Manente, protagonista di numerose battaglie per la spiaggia esige chiarezza: «La Regione, con il consigliere regionale Francesco Calzavara, ci deve dire cosa farà di quei 3 milioni di euro a disposizione per l’erosione. Sono già pochi e in più non sappiamo che fine faranno».

La duna di protezione della Federconsorzi finora ha solo attenuato i danni. Ma se dal Libeccio fossimo passati allo Scirocco, la zona est questa volta sarebbe stata spazzata via forse definitivamente.

A Cavallino, il sindaco Roberta Nesto, in contatto con la protezione civile, non ha parlato di gravi problemi per la mareggiata e anche a Eracle Mare solo la zona ovest, ai confini con Jesolo, è stata interessata dall’erosione.

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