Spese per le primarie, è scontro Molina: «Rispettare il limite»

Si infiamma il confronto tra i tre candidati sindaci alle primarie del centrosinistra a Venezia. Non tanto sulla ricetta di rilancio della città, quanto sulle spese dei candidati. Lo scontro non avviene tra i tre contendenti ( ieri si sono confrontati davanti alle telecamere di Antenna Tre) ma su Facebook con un acceso scontro, condito da insulti, in particolare tra i supporter di Molina e Pellicani. Galeotto un adesivo elettorale affisso sulla sede di Pellicani, aperta all’imbocco di galleria Matteotti e mostrato in foto da Matteo Montagner. E si arriva alla rissa verbale sul presunto compenso ad una volontaria di Pellicani. Il Pd ne esce decisamente avvelenato.
«Chiediamo subito una verifica alla Commissione di Garanzia sulle spese dei candidati», tuona Marco Caberlotto, coordinatore della campagna di Molina. «Attraverso semplici calcoli e discussioni su Facebook da parte di esponenti del Pd e addetti ai lavori stanno emergendo sempre più spese “vive” da parte degli altri due candidati. Tra pubblicità acquistate dentro e fuori i social network, affitti di sedi e costi di segretaria ci chiediamo come sia possibile per Pellicani e per il senatore Casson rispettare il limite dei 10mila euro imposti per la campagna elettorale quando noi ci atteniamo ad un “regime francescano” per rispettare le regole, pur girando la città in lungo e in largo da ottobre». Verifiche e sorveglianza chiede Molina alla commissione per «garantire che le regole siano state rispettate da tutti». Lui dice: «Da mesi mette online tutte le spese».
Felice Casson non si scompone: «Bene. Si facciano le verifiche. Io la campagna per le primarie la conduco senza chiedere un euro a nessuno e spendendo di tasca mia per il noleggio delle sale. L’ho fatto per il Candiani, lo farò per il Rossini. Le regole ci sono, ben vengano le verifiche. Le fatture sono tutte online».
A Nicola Pellicani chiediamo conto dello staff e del costo del banner. «È costato 150 euro più Iva, quando arriverà la fattura la metteremo online. E poi la decina di persone che mi aiutano sono tutte volontarie. Mica i volontari li ha solo Molina che è in campagna elettorale da ottobre mentre io sono arrivato più tardi. Il sito mi è stato regalato da un amico e tutte le spese saranno rese pubbliche quando arriveranno le fatture».
Matteo Montagner, della direzione comunale, sostenitore di Pellicani, si chiama fuori: «Le primarie si stanno svolgendo in un clima avvelenato basato non sul confronto civile e sullo scambio di idee, ma sull’offesa e la delegittimazione dell’avversario». E annuncia: «Mi defilo da questo tritacarne mediatico e dalle sue logiche vessatorie. Nell’indifferenza generale su Facebook sono stato oggetto di dietrologie e vere e proprie intimidazioni per le quali mi rivolgerò alle autorità competenti. Auguro ai tanti che si sono comportati in modo negativo di ritrovare un po’ di senno. Un partito dovrebbe essere una comunità dove ci si confronta anche duramente ma con rispetto reciproco».
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