Spesa a Santo Stefano a Mestre, code alle casse

Premiata la scelta di tenere aperto il giorno dopo il Natale, nonostante le polemiche e la contrarietà dei sindacati

MESTRE. Nonostante le polemiche e malgrado le opposizioni, alla fine la mattina di Santo Stefano ha visto davvero le saracinesche aprirsi, le casse che si accendevano in attesa dei carrelli dei clienti e le guardie giurate che prendevano posizione vicino alle porte automatiche degli ingressi: all'incrocio tra corso del Popolo e via Torino, a Mestre, il supermercato Interspar ha aperto le porte, lo stesso ha fatto il Carrefour di via Mattei, a Marcon, ed entrambi sembrano essere stati premiati per la loro decisione con un gran numero di visitatori, arrivati a fare le spese fin dalla prima mattina e per tutto il pomeriggio.

L'ampio parcheggio che sorge ai piedi della nuova Hybrid Tower era pieno almeno per metà, e ancora più affollate risultavano le corsie a stalli blu proprio di fonte alla vetrina del supermarket a due piani della catena di origini olandesi; certo, il park risulta sempre molto comodo anche per chi vuole semplicemente fare due passi in centro città (complici anche le due ore di sosta gratuita), ma varcando le porte a vetri della struttura commerciale appariva subito chiaro come l'equazione tra vetture all'esterno e clienti all'interno non fosse poi tanto esagerata: un viavai continuo di mestrini di tutte le età riempiva le corsie dell'Interspar, che ancora mostravano esposte le “idee regalo” per il Natale (ma non avevano potuto rimpinguare i banchi della pescheria, vista la chiusura dei mercati).

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Ma in via Torino, nello stesso edificio, era possibile anche recuperare scarpe, borse e abbigliamento sportivo: oltre al negozio di alimentari, infatti, era aperto anche l'adiacente punto vendita di Pittarosso, in realtà però molto meno visitato rispetto al supermercato.

Piuttosto differente, invece, lo scenario a Marcon: il centro commerciale Valecenter, che ospita il market della catena francese, era tecnicamente chiuso, come ricordavano i cartelloni pubblicitari, e quindi nessun negozio all'interno delle gallerie aveva le luci accese, delle transenne di plastica impedivano a chiunque l'utilizzo delle scale mobili per raggiungere il primo piano, la zona ristoro e l'ala nord-ovest del complesso; nonostante questo, la mattinata ha visto un assalto in grande stile ai vari reparti del supermercato: tantissimi si sono infatti fiondati in via Mattei ancor prima di mezzogiorno, e non solo per acquistare quella manciata di ingredienti colpevolmente dimenticata prima del pranzo di Santo Stefano, piuttosto l'impressione era quella di voler tornare a riempire il frigo svuotato tra Vigilia e Natale, visto quanto venivano caricati i carrelli prima di passare per i nastri delle casse.

Certo, nel pomeriggio qualcuno, che evidentemente non aveva approfondito a dovere la notizia dell'apertura straordinaria, si è detto deluso dal trovare negozi di abbigliamento, bar e librerie chiuse, come si poteva intuire anche dai tanti che uscivano dal centro commerciale senza sacchetti di plastica bianchi e borse termiche argentate, ma per ogni manciata di acquirenti illusi e delusi se ne contavano il doppio con in tasca uno scontrino lungo quanto un braccio.

 

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